Google: week-end battezzato con un nuovo listone di novità

Il colosso hi-tech fondato da Sergey Brin e Larry Page, magistralmente sotto il comando di Sundar Pichai dal 2015, ha avviato il rilascio di una nuova tornata di migliorie, per tanti dei suoi servizi, in alcuni casi rivoluzionati nella loro user experience.

Google: week-end battezzato con un nuovo listone di novità

Google, anche in avvio di week-end, non ha perso occasione per sfoderare una nuova valanga di novità per i suoi servizi, senza trascurare alcun ambito in particolare e, anzi, beneficiando l’intrattenimento, le utilities, la comunicazione, e le “star” del suo pacchetto applicativo, rappresentate da GMaps e Google Foto. 

Dopo l’annuncio al Google I/O del 2019, e le prime avvisaglie lo scorso Ottobre, arriva ufficialmente su Google Maps per Android, attualmente solo negli USA, la Assistant Driving Mode che, in stile Android Auto (che nei prossimi mesi si aprirà alle app di ricarica elettrica, parcheggio, e navigazione di terze parti), agevola nell’uso dello smartphone sulle auto non smart, di modo che non ci si distragga dalla guida. Attivata la stessa, in modo automatico quando si va a settare una destinazione, o da un apposito rimando, apparirà un’interfaccia semplificata con grandi icone, una barra in basso per controllare la musica in streaming da noti servizi (es. Spotify) e, pur settandosi la modalità “non disturbare”, sarà possibile ricevere i messaggi, cui si risponderà vocalmente, e le chiamate, che non ostacoleranno la mappa visualizzandosi a schermo intero, rimanendo invece relegate in basso. Ovviamente, sarà sempre possibile richiamare anche altre applicazioni, attraverso un launcher semplificato.

Sempre in tema di cartografia, dalla scorsa estate Google Foto comprende la visualizzazione delle foto sulle mappe: con la release 5.23.0 di Google Foto, le mappe in questione sono arricchite con le “heat map“, ovvero l’indicazione dei punti ove si son scattate più foto ma, soprattutto, con una timeline (disattivabile) che, leggendo i dati sulla posizione degli scatti (anche quelli più datati), legano tra loro i punti di un viaggio ideale che si è fatto giorno per giorno.

Google Pay, rivoluzionata a partire dalla metà di Novembre, si avvia ora a un’ulteriore cambiamento epocale, dacché con la beta 119.1.4 per Android, in quelli che per ora sono pochi paesi (Singapore, India, USA), introduce la modalità scura, con l’interfaccia virata verso i toni del grigio scuro, rispetto ai quali spicca il blu conservato per alcuni elementi. Già da tempo presente sulla controparte mobile, la modalità scura è appena arrivata anche su quella web based di Google News, a patto che si sia loggati e non in modalità incognito: per utilizzarla, sì da leggere le notizie anche di sera senza stressare la vista, è sufficiente entrare nelle impostazioni, in basso a sinistra e, in basso, scegliere una delle tre opzioni disponibili, per usare la dark mode sempre, mai, o in accordo con quella di sistema.

Come Google News, anche Google Search viene adoperato dagli utenti per trovare informazioni e restare aggiornati. Proprio il servizio in questione, nelle scorse ore, sarebbe stato soggetto a un test (“hover”), riscontrato da alcuni utenti su taluni articoli ed argomenti, nel mentre navigavano in modalità incognito, per il quale – passando il mouse su un link – appariva un’anteprima del contenuto, con un testo anticipatorio e, in alcuni casi, anche alcune immagini. In attesa di capire se la novità in oggetto verrà introdotta stabilmente, magari ottimizzata (le anteprime non scompaiono dopo il passaggio del mouse, rendendo la lista dei risultati disomogenea), la ricerca di Google si è arricchita in forma definitiva, lato mobile, di un nuovo oggetto 3D visualizzabile nell’ambiente reale, grazie all’accordo tra Mountain View e Lucas Film, tradottosi nel progetto “The Mandalorian AR Experience”: in ragione di quest’iniziativa, focalizzata sulla serie che va in onda su Disney +, sarà possibile visualizzare, in realtà aumentata, magari nel proprio salotto, il piccolo Baby Yoda (noto anche come Grogu). Ancora sul tema della ricerca è da ascriversi il test messo in rodaggio attraverso la versione sperimentale, Canary, del browser Chrome che, nello specifico, ha visto esordire un lettore integrato per PDF, dotato per giunta di una modalità a schermo intero, priva di orpelli e distrazioni, che permette di scorrere le pagina a carosello (avanti a indietro) come nel corso di una presentazione.

Da diverso tempo, Google annovera diversi display smart che, di recente, sono stati aggiornati con 10 nuovi giochi, per un totale che sale ora a 30, comprensivi di cruciverba orizzontali, di creativi giochi di parole, anche in stile fantasy (es. Voice Quest o Power of Words), di giochi per allenare le facoltà mentali (Daily Brain Trainer, Brainwash Puzzle in) e i tempi di reazione e, ovviamente, anche di titoli riservati ai più piccoli (es. un acquario virtuale, degli animaletti virtuali educati a comprendere l’utente, un giochino a tema Hello Kitty). Utilizzare la novità in oggetto non è difficile, dacché, sfruttando il microfono sempre attivo dello smart display, basta dire “Ehi Google, facciamo un gioco“. Oltre ai giochi, i monitor intelligenti di Google possono essere usati anche per le videochiamate che, grazie ad un programma d’anteprima in corso di avvio per gli utenti australiani, canadesi, britannici, e americani del Nest Hub Max, potranno essere svolte anche mediante Zoom (purché si sia, per tempo, associato l’account Google a quello Zoom).

Ovviamente, per lo stesso scopo, resta possibile usare l’app Google di default, Meet, che si è appena arricchita innanzitutto delle (già trapelate) trascrizioni in sottotitoli verso nuove lingue (tedesco, spagnolo, francese, e portoghese) di quanto vien detto nelle videochiamate e nei meeting online. Oltre a ciò, Meet ha acquisito, anche integrata in Calendar, la funzione Quick Access che, in contesto educativo (Enterprise for Education e G Suite for Education), permette di stabilire se i nuovi partecipanti a un incontro debbano prima passare per l’autorizzazione dell’organizzatore, o se possano aggiungervisi appena collegati. Google Duo, l’app preferita per le tradizionali videochiamate, in vista delle festività natalizie, sta acquisendo, in questi giorni, nuovi filtri a tema e, in più, la possibilità di disegnare e colorare, assieme al destinatario della chiamata, allegri disegni.

Dalla comunicazione all’intrattenimento, tenendo fermo dell’elemento visuale, il passo è breve. A inizio 2021, grazie a una collaborazione con Apple, su Google TV per il nuovo Chromecast, sarà disponibile (purché si abbia un relativo abbonamento attivo) anche il servizio Apple TV+ e i suoi Canali, con i contenuti Apple Originals che potranno mescolarsi ai risultati delle ricerche e ai suggerimenti in Home. Attualmente, su YouTube è presente l’icona “Cast” per “spedire” i contenuti sulla TV via Chromecast: a quanto pare, per dare più spazio ai poco fortunati Shorts anti TikTok, tale icona potrebbe aver vita breve, dacché in un test condotto sarebbe stata sostituita proprio con un’icona ripensata per gli Short, o – in un altro esperimento – con l’icona di Esplora, sloggiata dalla barra in basso, per far spazio appunto agli Shorts.

Infine, due piccoli ma importanti aggiornamenti in capo alle utility Google Home e Google Gboard. L’app per la domotica ha acquisito la facoltà, per i dispositivi compatibili col programma “Works with Hey Google”, di configurarli direttamente dal suo interno, senza che sia necessaria passare per le app proprietarie degli stessi. La tastiera predefinita degli Android phone, invece, sta testando – via attivazione da server remota sull’ultima beta – l’opzione “Digitazione vocale migliorata ” (nell’impostazione Digitazione vocale) che permette di digitare dei messaggi, punteggiatura compresa, con facoltà anche di cancellarli, usando semplicemente la voce, senza quasi dover toccare il display.

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