Google a valanga con novità per Maps, Meet, Duo, YouTube, Assistant e non solo

Da qualche giorno sembra essere partito un nuovo round di corpose novità, che il colosso della ricerca online sta annunciando a beneficio di alcuni dei suoi più popolari servizi, che hanno ripreso ad aggiornarsi, dopo la "sbornia tecnologica da nuovi Pixel".

Google a valanga con novità per Maps, Meet, Duo, YouTube, Assistant e non solo

Nel mentre si avvia a finalizzare l’acquisizione di Fitbit, Alphabet (Google) ha annunciato, come ultimamente è solita fare, diverse novità a beneficio di alcune delle sue principali app, tra cui Gmail, Meet, Assistant e Maps, senza dimenticare, ovviamente, YouTube.

La webmail di Google, Gmail, ha conservato sin dalla sua nascita, nel 2004, il suo caratteristico logo, solo parzialmente rivisto nel 2013: il passato è d’obbligo perché, confermando le recenti indiscrezioni in merito, dopo i corposi miglioramenti di inizio mese, Mountain View ha effettivamente rivisitato (a partire dalla release 2020.10.04 per Android) il logo di questo servizio (ma anche la sua icona nell’area di notifica), all’insegna di un look piatto, con un leggero effetto blur lungo il perimetro della lettera M, al suo interno inclusiva dei classici colori blu, rosso, giallo, e verde. Brutte notizie, invece, per coloro che avevano apprezzato il fugace piacere di poter impiegare Gmail Go anche sui dispositivi non datati o limitati: rimesse in piedi tali restrizioni, Google ha reso noto che lo sblocco di tale app era stato dovuto a un “errore”. 

Google Meet, la piattaforma dedicata alle videolezioni ed ai meeting online nata dalle ceneri di Hangouts Meet, tramite lo spin-off apposito, è appena sbarcata sugli occhiali smart Google Glass Enterprise Edition 2, in grado di assicurare una visuale a 80°, la cui fotocamera ha una risoluzione da 8 megapixel, con l’interazione audio affidata a uno speaker ed a tre microfoni. In tal modo, gli smart glass di Big G, dotati anche di connettività USB e Bluetooth, nel caso degli abbonati a Workspace, potranno essere usati in vari campi d’impiego, come il supporto nei datacenter, lasciando agli utenti la facoltà di conservarsi le mani libere per mettere in pratica quanto ascoltano o vedono tramite questo supporto visivo.

Sempre in tema di conversazioni, Google Duo, l’app per le videochiamate di BiG G, secondo quanto comunicato dal colosso internettiano, ha incominciato a implementare (seppur non risulti al momento attiva su tutti gli smartphone) la possibilità, mediante un pulsante sul menu in basso, di condividere quel che si ha a schermo sullo smartphone, con l’avvertimento che ciò potrebbe portare alla condivisione di informazioni sensibili. 

Alla scorsa edizione della conferenza I/O, Google prospettò la chiusura di Android Auto, in favore della Modalità Guida, conferita al concierge virtuale Assistant, all’interno di Maps: secondo alcuni utenti, il roll-out di questa funzionalità, con un’interfaccia un po’ rimaneggiata rispetto all’inizio, sta incominciando ad apparire, via attivazione da server remoto, nelle app Gmaps degli utenti. Per farvi ricorso, sarà necessario entrare nelle impostazioni del tool di navigazione, e attivare la Driving Mode (al momento non richiamabile, con annessi consigli personalizzati e attività pertinenti, previo comando vocale “Ehi Google, guidiamo”) nella sezione Assistente Google.

Ancora a beneficio di Assistant (come pure dell’app Google standard), per altro di recente arricchito da una “modalità ospite” che non salva i comandi vocali ricevuti, in modo che non impattino nel proporre risultati personalizzati, giunge una ulteriore funzione, questa volta anti Shazam, che permette (dietro apposita richiesta “Hey Google, cos’è questa canzone“) di riconoscere una canzone semplicemente canticchiandola per una decina di secondi: a quel punto, Big G, grazie all’apprendimento automatico, fornirà una lista di risultati con tanto di percentuale probabilistica per ognuno di essi.

YouTube, dopo una lunga attesa, grazie alla release 3.88 messa a disposizione nell’App Store, è sbarcato sugli Apple Watch (dalla 3a generazione) con watchOS (dall’edizione 6 in avanti): al momento, l’app consente di fungere da telecomando per gestire e sfogliare le playlist di YouTube (necessario abbonamento a Premium), ponendo un like al brano in riproduzione, di cui viene visualizzata la copertina dell’album, e del quale è possibile regolare il volume mediante la coroncina laterale, ottenendo anche dei suggerimenti su cosa ascoltare, e la facoltà di instradare la riproduzione su un elenco di dispositivi compatibili. Su Android, invece, YouTube, con l’eccezione della release 15.40.40, nei giorni scorsi ha palesato un bizzarro comportamento (forse un test) per il menu di condivisione, che ad alcuni utenti suggeriva solo alcune app da usare, mentre in altri casi mostrava esclusivamente il link condivisibile. In merito a YouTube Music, permane un diverso problema: contrariamente a Play Music, il “nuovo” servizio di music streaming di Google continua a restare precluso agli utenti di 13 anni, che sino al fatidico compleanno si troveranno a non poter accedere alle proprie playlist, contenute nel piano famiglia dei genitori.

Con tante novità che arrivano, non mancano gli addii. Dal 1° Dicembre, l’app Contatti Fidati, per condividere la posizione con famigliari e amici scelti, chiuderà i battenti offrendo, nel frattempo, la facoltà di scaricare i propri dati a scopo di backup. 

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