Nuovo round di novità per molteplici servizi targati Google

La vena creativa, a Mountain View, coinvolta in alcune polemiche sul mancato utilizzo degli account, non sembra esaurirsi, tanto che diversi servizi ed applicazioni in quota Google si apprestano a ricevere interessanti e utili (ma anche simpatiche, a volte) novità.

Nuovo round di novità per molteplici servizi targati Google

Il colosso hi-tech noto per le ricerche in internet, Google, ha rubato la scena agli annunci hardware di questi giorni, attraverso diverse novità, in alcuni casi in test o in rilascio stabile, in genere utili, a volte simpatiche, in qualche caso però foriere di polemiche.

La prima novità con cui si è avviato l’incipit di settimana di Google ha destato non poche polemiche (soprattutto perché non riguarda anche gli utenti dei piani Google Workspace, G Suite Non-profit Edition, e G Suite Education Edition). Mountain View, infatti, ha reso noto come dal 1° Giugno 2021 entrerà in vigore (con applicazione, però, dal 2023) una nuova policy per l’uso dei suoi account, che – onde evitare il fenomeno di chi registra un profilo Google solo per iscriversi a un sito o mailing list, senza usarne i servizi – prevede la chiusura degli account inattivi per due anni. Inoltre, nel caso che per due anni di fila si superi lo storage limit gratuito (15 GB), la piattaforma di Big G “si riserva il diritto di eliminare tutto il contenuto presente in Gmail, Drive e Foto“. 

Di recente, Google Messaggi ha avviato la sperimentazione della crittografia end-to-end: nel frattempo, la celebre app di messaggistica di Google, nota anche per gli SMS arricchiti RCS, ha avviato la distribuzione anche sul proprio client web, dopo averlo fatto su Android la scorsa estate, della facoltà di rispondere agli altrui e propri messaggi con emoji, similmente a quanto avviene in iMessage. Per avvalersi della novità, basta passare col mouse accanto a un messaggio e, all’apparire di una faccina sorridente, cliccarvi, sì da palesare un menu in overflow ove si potrà scegliere tra 7 diverse emoji (pollice su/giù, occhi a cuore, triste, risata a crepapelle, adirato, sorpreso). 

Ancora sul versante comunicazionale, in passato Google ha introdotto i sottotitoli in tempo reale sull’app Telefono, portando tale funzione anche sui Pixel più datati, e in altre app, tra cui Google Meet: ad oggi, però, quest’ultima app supporta solo la trascrizione del parlato in inglese ma, analizzando il codice di una sua versione (apk) per Android, si è notato come gli ingegneri di Mountain View stiano lavorando sull’estendere tale possibilità anche ad altre lingue (nello specifico, in francese, portoghese, spagnolo, e tedesco). 

La modalità scura, molto presente (anche) nelle app googleiane per smartphone, solo di recente si è diffusa anche nelle versioni desktop di alcuni servizi di Big G, tra cui Google Keep, YouTube/YouTube Music: la prossima piattaforma per PC a risultarne investita potrebbe essere Google Ricerca, secondo quanto appurato da alcuni utenti coinvolti in un test (su Windows 10, con Firefox e Crome): nello specifico, ad alcuni internauti coinvolti in un test A/B, la dark mode di Google Search paleserebbe tutta l’interfaccia virata sul grigio scuro, con il microfono rimasto colorato, la scritta Google virata al bianco, i filtri resi via icone (immagini, video, tutto) colorati di blu, con i collegamenti resi in una diversa tonalità di blu, e le scritte dirottate dal nero al grigio. 

Sempre in tema di test, ma su Android TV, Google ha avviato il test di una nuova interfaccia per il Play Store, che rende accessibile, attraverso l’avatar dell’account utente, la sezione “Le mie app e giochi”, mentre la transizione tra le varie sezioni dell’ex Android market è più fluida, con nuove animazioni. 

Abbandonando i test, e tornando alle funzioni in rilascio stabile, Google sta distribuendo una rinnovata user experience in favore delle routine di Assistant dalla sezione delle relative impostazioni: qui, il pannello “Scorciatoie” mostra quelle che si sono lanciate ultimamente onde accedere ad alcune funzioni chiave nelle app di Android, mentre “Le tue routine” elenca quelle create dall’utente, accompagnate da nuove icone. Oltre a tale suddivisione estetica, creare una nuova routine parte col fissare il comando vocale di attivazione, a seguito del quale si stabilirà la condizione con l’indirizzo di casa o di lavoro, e l’orario di alba o tramonto (o un timing a scaglioni di 15 minuti e sino a 4 ore prima o dopo l’una o l’altro) al quale far scattare la sequenza di azioni, che potranno essere scelte nella sezione “Scegli cosa farà la routine”, inclusiva di funzioni e attività suddivise per categorie in forma di elenco. Nel modificare una routine già creata, invece, sarà presente una timeline che indicherà dalla prima all’ultima azione che si compirà a seguito del comando vocale, con tanto di suggerimenti (via carosello) per potenziali e ulteriori “Azioni consigliate”.

Su Google One, che al prezzo di un abbonamento offre diversi servizi accessori, oltre a un esteso cloud storage, è stata appena introdotta una VPN, o collegamento privato protetto, che permette di blindare la propria navigazione, semplicemente abilitando e attivando la stessa, confermando poi il tutto al pop-up con cui la stessa richiede di entrare in funzione.

Concludendo con alcune novità decisamente simpatiche, Google ha reso noto d’aver introdotto 50 nuovi animali 3D tra quelli ricercabili dall’app Google Search o dal browser mobile, e proiettabili in AR nell’ambiente circostante: a quelli precedenti, che comprendevano anche animali mitologici come l’unicorno o estinti come il dinosauro, ora sono stati affiancati molti altri, tra cui il cane chow chow, la zebra, il maiale, la giraffa, la mucca, il gatto, etc. Su Google Arts & Culture, infine, l’esperimento “The Never-Ending Holiday” permette, esplorando grazie a Maps e Street View alcune nazioni (es. Francia, Spagna, Italia), di colorare virtualmente degli allegri libri natalizi, mentre il progetto “Blob Opera” dell’artista David Li consente di trasformare le proprie idee musicali in nenie natalizie cantate da 4 blob colorati, rispettivamente dotati delle voci del mezzosoprano Joanna Gamble, del tenore Christian Joel, del soprano Olivia Doutney, e del basso Frederick Tong.

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