Google ancora sugli scudi, con l’ennesima valanga di novità di fine 2020

Una fitta serie di annunci diffusi da Google nelle scorse ore ha permesso di apprezzare il rilascio di diverse novità a beneficio di quanto utilizzano Assistant, ma anche Foto, Files, Registratore, più account insieme, e i suoi tanti servizi di comunicazione.

Google ancora sugli scudi, con l’ennesima valanga di novità di fine 2020

Google, originariamente nato come motore di ricerca e poi sviluppatori in molti altri servizi di comunicazione, senza trascurare quelli accessori alla rete internet e quelli in auge sugli smartphone, ha aggiornato diverse applicazioni di comunicazione, come Chat, Messaggi, e Meet, attenzionando anche le capacità del concierge virtuale Assistant, ed alcuni apprezzati tool lato mobile, come Registratore, File, e Foto. 

Nata con i Pixel 4, l’app Google Registratore, alias Google Recorder, è stata da poco portata alla release 2.1 (a beneficio dei Pixel o, via repository ApkMirror, per tutti i device), con l’annessa facoltà di registrare usando anche i microfoni esterni, oltre a quello dello smartphone: la nuova opzione, Microfono, permette appunto di scegliere se utilizzare (ancora e) sempre il solo microfono del device, o di switchare automaticamente verso quello magari delle cuffie Bluetooth cui ci si è collegati, con una chiara indicazione (testuale e iconografica) volta a chiarire quale opzione si sta sfruttando al momento, e la facoltà anche di avviare una registrazione grazie ad Assistant (purché il terminale sia già sbloccato). Purtroppo, al momento, è ben lungi l’attesa possibilità di salvare le registrazioni anche sul cloud, presso Google Drive. 

Ridisegnata su Android in estate, l’app Google Foto ha appena ottenuto, sui Pixel phone, un nuovo filtro all’interno della scheda Regolazioni, posta nei pressi di quelle per la luminosità e il contrasto, con la possibilità di simulare un effetto HDR su ogni tipo di immagine, screenshot compresi, scorrendo un cursore che arriva sino a 100, senza attingere a specifiche informazioni aggiuntive fornite dalle fotocamere in dotazione ai telefoni di cui sopra. 

Google File, in pratica l’esplora risorse degli Android phone, giunto alla versione 1.0.345, ha migliorato il raggruppamento dei file stoccati in locale e perfezionato il player audio ma, in più, secondo i redattori di XDA Developers, sembrerebbe anche aver posto le basi per la futura introduzione del cestino, con eliminazione automatica – dopo 30 giorni – dei file cassati e antecedente possibilità di ripristinarli. 

All’interno di Workspace, Google Chat continua ad assorbire funzionalità dal soppiantato Hangouts tanto che, ora, senza costringere l’utente a lunghi scroll, permette di pinnare in cima quel che interessa, al di là che sia una singola stanza o un messaggio diretto. Sempre in tema di messaggistica, Google, secondo alcune testimonianze giunte da USA e Canada, sembra aver avviato la distribuzione in beta della crittografia end-to-end (E2EE) a Google Messaggi, che di conseguenza tutelerà al meglio mittente e destinatario, risultando attiva di default, non disattivabile, e financo retroattiva (sulle vecchie chat). Gli unici requisiti per poter beneficiare delle chat crittografate sono che ambedue le parti abbiano attivata la funzionalità di SMS arricchiti RCS e siano in possesso della beta di Messaggi: a chat avvenuta, poi, un’icona grigia lucchettante accompagnerà la stringa “chatta con”, il pulsante d’invio, e i timestamp relativi ai messaggi consegnati/letti.

Ancora in ambito comunicazionale, Google Meet, che sembra aver esteso i report sui partecipanti a più utenti di Workspace, continua a cannibalizzare le funzioni di Hangouts che, di fatto, con l’ultima release, non può più effettuare videochiamate di gruppo (limitandosi solo a quelle individuali) nell’app Android e in quella web based.

Non meno importante, passando dalla socialità all’intrattenimento, è quanto annunciato a proposito degli smart speaker di Google (o di terze parti) compatibili con Assistant che, ora, permettono di settare (su Google Home) Apple Music come servizio di streaming audio predefinito, senza dover avviare prima la riproduzione, via Bluetooth, da un device Android o iOS associato. Sempre in relazione a Google Assistant, Mountain View ora consente di allocare, rendendole più immediatamente accessibili, sulla Home del proprio smartphone le relative routine (per eseguire un compito con un comando vocale o al sopraggiungere di una condizione) configurate o modificate nell’app Google Home: per alcuni utenti, inoltre, Assistant, pur ancorato all’account principale di posta elettronica, risulta ora in grado di attingere anche alle informazioni, relative a Calendario e Meet, di eventuali account aggiuntivi, in modo da poter appurare (previa richiesta), ad esempio da smartphone, speaker, o smart display, quali appuntamenti si siano programmati nell’account personale e in quello di lavoro.

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