Google, che per tempo ha evoluto Hangouts Meet in Google Meet, facendone, in tempi di coronavirus, un’utile piattaforma per le riunioni online, ma anche per le lezioni da remoto, ha avviato un piccolo restyling per Meet su Android, e programmato un piano di distribuzione, da qui alle prossime settimane, di diverse funzionalità, per lo più destinate all’ambito educativo.
Dopo aver portato agli utenti iOS un nuovo schema di colori per l’interfaccia di Google Meet, in cui il tradizionale verdino è stato sostituito dal blu già conferito a Gmail in estate, desunto da Calendar, Mountain View ha incominciato a fare lo stesso per il client di Meet dedicato ad Android che, come ravvisabile anche nella release 2020.09.06.332324186, in seguito a un’attivazione da server remoto, mette più in evidenza due pulsanti: uno di questi ultimi, “Nuova riunione“, serve per programmare un meeting in calendario, avviarne uno sull’immediato, o per spedire un invito, con tanto di dettagli e codice di adesione, utilizzando il consueto menu di condivisione tipico del robottino verde di Android. Diversamente, “Partecipa a una riunione“, permette di utilizzare il codice ricevuto per aderire a un’altrui riunione già fissata.
Più indirizzato all’ambito educativo, caratterizzato da percentuali crescenti di formazione a distanza durante la perdurante emergenza da coronavirus, è la seconda novità in quota Google Meet (per ora destinata agli utenti del piano “Enterprise for Education”) che, per ridurre il pericolo di distrazione nel caso di videolezioni molto affollate, permette – via feature “stanze per sottogruppi di lavoro” (o stanze per breakout) di creare sino a 100 mini-stanze di discussioni parallele, durante una singola videochiamata, con gli studenti distribuiti omogeneamente e in modo casuale tra una room e l’altra, ed i docenti che possono fare una capatina in ciascuna di esse per monitorare e stimolare le discussioni, da cui alla fine tirar le somme. In attesa di vedere la funzione in questione esser rilasciata anche per i piani Education, Enterprise standard, e per la piattaforma Google Workspace, da Mountain View è stato già comunicato che le singole mini-stanze saranno dotate di un timer, e della possibilità, per gli studenti, di richiamare l’attenzione dei docenti (una sorta di mano alzata digitale).
Sempre a favore degli users di Google Meet sono state programmate altre funzionalità. Lavagna digitale con Jamboard, nello specifico, permetterà a tutti gli utenti di presentare dei contenuti su di essa o, nel caso tale compito sia stato assegnato a un solo utente, agli altri di visualizzare quanto viene disegnato o scritto su di essa, e di contribuirvi. Già attiva presso i clienti della G Suite Enterprise for Education è il sistema di sondaggi che, oltre a rendere più interattiva una lezione, potrà consentire al docente di ottenere un feedback live sulla comprensione dei contenuti, per ritarare l’esposizione o adeguarla ai desideri ed alle esigenze dei discenti: nei prossimi giorni, poi, verrà attivato anche un sistema di domande & risposte che gli utenti (previa abilitazione del docente) potranno inviare in coda, senza interrompere la lezione, col docente che risponderà partendo da quelle votate come le più importanti.
Infine, nelle prossime settimane, con una successiva possibilità di impostare o disabilitare tale funzione per ogni singola lezione, verranno implementati i rapporti di partecipazione sulle riunioni con più di 5 partecipanti, che permetteranno agli organizzatori di monitorare le presenze dei discenti (rendicontate per nome, mail, durata della partecipazione, orario di ingresso e di uscita).