Google Pay: rivoluzionata la piattaforma per i pagamenti contactless di Big G

Non del tutto a sorpresa, dopo i teaser ufficiali delle scorse ore, è giunta all'ufficialità la nascita della nuova versione del sistema di pagamenti Google Pay che, ora, va oltre la sua mission originaria, con tante nuove funzioni: ecco le più importanti.

Google Pay: rivoluzionata la piattaforma per i pagamenti contactless di Big G

È dal 2015 che Google offre Pay, una piattaforma universale (non legata a un device in particolare) che (dal 2018 in Italia) permette i pagamenti contactless grazie al modulo NFC degli smartphone (o degli orologi intelligenti): nelle scorse ore, Mountain View ne ha, dopo molto tempo, totalmente rivoluzionato il client mobile, anche in vista di una novità bancaria che la vedrà protagonista nel prossimo anno, quando Google varerà il proprio servizio bancario, Plex (inizialmente negli USA, con conti ad apertura gratuita, senza saldo minimo o commissioni sugli scoperti, con prelievi gratuiti agli sportelli, e possibilità di raggiungere degli obiettivi arrotondando le spese sulla falsariga di Oval).

Contrassegnata da un nuovo design, e persino da una nuova icona, mettendo a frutto in tal senso l’esperienza ottenuta con la versione indiana della piattaforma (Google Tez, poi riassorbita nel 2018), la nuova Google Pay (già disponibile negli USA per Android e iOS, col lancio global fissato successivamente) consente sempre i pagamenti a sfioramento, via NFC, anche se ora è in grado di fare molto altro. Interagendo con la rubrica del telefono, è in grado di inviare pagamenti a familiari, colleghi, amici, segnalando nel caso si stia per eseguire un pagamento verso un utente sconosciuto: inoltre, è possibile creare un gruppo per le serate a cena con gli amici, o per i coinquilini, suddividere anche le spese (o il conto) e monitorare il pagamento delle varie quote

Google Pay rileva anche i negozi, i parcheggi, ed i distributori che, nelle vicinanze (con indicazioni per raggiungerli), la accettano come sistema di pagamento (senza che, negli ultimi due casi, sia necessario andare alla casse): nel nuovo layout trovano posto anche le offerte di negozi convenzionati (es. Target, Burger King, ed Etsy), che offrono coupon, rilevati ed applicati automaticamente nel caso si transazioni verso gli stessi. 

Magia delle integrazioni. Collegando Google Pay a Foto e Gmail, nel caso si ricevano conferme di acquisti, o si eseguano foto di scontrini, sarà possibile accedervi direttamente dal nuovo client in questione che, disponendo di maggiori info, compilerà anche apposite schede per gli acquisti effettuati, comprensivi del codice per l’operazione, dell’ammontare della stessa, della carta di pagamento usata, del negozio coinvolto (con relativi riferimenti), etc. Nel caso invece, via app ponte Plaid (non necessaria in tutti i mercati), si interagisca col conto corrente, se ne potrà visualizzare il saldo, le tendenze di spesa, ed effettuarvi ricerche mirate. In ottica “social”, invece, un codice referral condivisibile con gli amici permetterà di maturare credito e, in futuro, premi.

Il tutto avverrà all’insegna della sicurezza (Google Pay si potrà usare su un solo device per volta, con notifica nel caso vi si acceda da un ulteriore dispositivo), e della privacy (sarà opzionale l’attivazione, testabile in prova per 3 mesi, della altrimenti disattivata per default cronologia degli acquisti, per un’esperienza d’uso più personalizzata e funzionale). 

 

 

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