Dopo alcuni timidi avvistamenti avvenuti nella giornata del 18 Settembre, confermati da diverse testate online specializzate nell’hi-tech e nell’information technology, è arrivato – ufficialmente, anche in Italia – Google Pay, il sistema di pagamenti sviluppato in forma di app mobile da Mountain View per pensionare i contanti un po’ allo stesso modo di come WhatsApp ha spedito nel dimenticatoio gli SMS.
Google Pay rende possibili diversi compiti, tra cui pagare per gli acquisti in-app, per quelli online, ma anche per le compere fatte nei negozi fisici, in questo caso in modalità contactless, semplicemente sfiorando il POS dell’esercente col proprio telefono, Android o iOS, ed autorizzando il versamento – qualora richiesto in base all’ammontare della cifra (dai 25 euro in su) – tramite l’inserimento di un PIN, la scansione del volto, o dell’impronta digitale.
Ad oggi, Google Pay permette maggiori attività all’estero: in alcuni paesi ex URSS (Russia e Ucraina), occidentali (Gran Bretagna), del Commonwealth (Canada), asiatici (Giappone) può essere adoperato per comprare i biglietti del treno, o per pagarsi gli spostamenti tramite l’autobus, mentre – negli USA e sempre nel Regno Unito – torna utile anche per scambiarsi somme di denaro in ottica peer to peer, o suddivisione delle spese.
In Italia, per ora, sia tramite le app che i siti web, consente di prenotare le vacanze con siti quali Booking.com, arrivando a destinazione grazie alle tratte coperte dal vettore Flexibus.
Per adoperare Google Play, scaricata l’app dal Play Store di Google, o dall’App Store di Apple, ed attivato il modulo NFC sul proprio smartphone, basta scansionare o inserire a mano i dati della propria carta di credito o di debito (in arrivo BCC e Poste Italiane, attualmente vengono riconosciute solo le soluzioni di Hype, Nexi, Tim Pay, Widiba, Mediolanum, Boon, N26, e Revolut), affiancarla alla scansione delle carte di fedeltà (es. Gamestop, Simply, Carrefour, Esso), e procedere come già annunciato, senza la necessità di dover aprire il proprio portafogli, o comunicare i propri dati finanziari, in tutta sicurezza.
Da segnalare, infine, che Google Pay può anche essere usato come archivio digitale per i propri biglietti del cinema, o dei musei, e per le carte d’imbarco, delle navi o degli aerei, col controllore che – in questi casi – dovrà solo scansionare il codice QR visualizzato dall’app.