Le previsioni hi-tech sul 2019 secondo i dossier di Accenture ed Android Authority

Con la fine del 2018, e l'inizio del 2018, sempre più osservatori del mondo tecnologico si sono prodotti in previsioni su come sarà il nuovo anno, anche all'insegna dei trend osservati nel corso del 2018: ecco i rapporti di Accenture e di Android Authority.

Le previsioni hi-tech sul 2019 secondo i dossier di Accenture ed Android Authority

Alla vigilia di capodanno, è tempo di bilanci e di previsioni anche in ambito tecnologico: in tal senso, un valido contributo viene dai report pubblicati, di recente, da Accenture, e da Android Autority, in relazione, rispettivamente, alle tendenze del 2018 che influenzeranno il futuro, ed a ciò che è più lecito aspettarsi dall’imminente 2019.

Accenture, società di consulenza aziendale, nel pubblicare il suo dossier di previsioni, redatto grazie al contributo di 1.000 designer e alle opinioni di 85 clienti distribuiti in 5 continenti, ha individuato alcune tendenze che, dal 2018, impatteranno sugli anni a venire, a partire dal ritorno in auge del mondo fisico, a disposizione del quale si metteranno diverse tecnologie digitali. Un esempio è dato dal supermercato automatizzato di Amazon, e da quello di Alibaba (Tao Cafè), in cui il riconoscimento di volti ed oggetti evita di dover fare la fila alle casse per pagare.

L’intelligenza artificiale avrà un impatto sulle professioni, non necessariamente negativo, anzi. L’esempio, in questo caso, viene da una ricerca dell’Università di Harvard, secondo la quale l’uso dell’intelligenza artificiale da parte di medici esperti può incrementare del 99.5% la precisione nella diagnosi del cancro. 

Altri elementi destinati ad influenzare il futuro sono la maggiore attenzione al design, che dovrà essere innovativo e rivoluzionato celermente, ed alla trasparenza: in quest’ultimo caso, nevralgico sarà  il ruolo giocato dalla blockchain nel migliorare il rapporto di fiducia tra i brand ed i consumatori.

Non ultimo, all’insegna del concetto secondo il quale “i computer ci guardano“, il fatto che diversi sistemi tecnologici abbiano acquisito un’ottima capacità di riconoscere scene, ed oggetti: ciò potrebbe portare, secondo Accenture, a una nuova generazione di servizi digitali, proprio come quelli cui sta lavorando la divisione ricerca della Disney, nei cui laboratori si utilizza già la computer vision per misurare la reazione degli spettatori alla visione di un dato film. 

Passando alle previsioni della rivista digitale Android Authority, la prima di queste riguarda gli smartphone per il gaming, affermatisi nel corso del 2018 grazie a Asus ROG Phone, Razer Phone 2 , e Xiaomi Black Shark. Considerando che nel 2019 i nuovi modelli monteranno tutti lo Snapdragon 855, si dovrà usare altro per imporsi, e ciò potrebbe consistere in una miglior frequenza di aggiornamento dei display, in sistemi audio migliori, diversi meccanismi di feedback, perfezionati sistemi di raffreddamento, e l’uso del telefono stesso come controller per consolle. Arriverà anche una riedizione del mitico Sony Xperia Play del 2011 in forma di PlayStation Phone?

Sempre in ambito telefonico, un nuovo trend sarà quello dei multi-camera phone. Con l’affermarsi di obiettivi grandangolari, per lo zoom, per la profondità, la monocromia, si è passati rapidamente al trend delle quattro fotocamere posteriori, viste nel recente Galaxy A9 2018: l’anno prossimo, però, potrebbe essere quello della pentacamera, con il Nokia 9 in procinto di sfoggiare un “diamante posteriore” a 6 fori, per 5 fotocamere ed un Flash LED.

Non va dimenticato, inoltre, il trend emerso sul finire del 2018, dei display forati, visti nel Samsung A8s e nell’Honor View 20: nel 2019 le cornici potrebbero assottigliarsi ancora di più, includendo sotto il display anche altri sensori (es. riconoscimento 3D), oltre a quello delle impronte ed a quello fotografico. 

Per dei bordi che si riducono, a crescere sarà l’ammontare della RAM, già arrivata a 10 GB sulla McLaren Edition dell’OnePlus 6T e a 12 sul Lenovo Z5 Pro GT: probabilmente, potrà capitare che si tocchi quota 16 GB, per lo più per meritare qualche titolo clamoroso visto che, per avere ottime prestazioni, 8 GB sono più che adeguati. 

Purtroppo, a quanto pare, nonostante l’affermarsi di processi produttivi a 7 nanometri, e di batterie più ampie, l’autonomia dei telefoni non migliorerà, vista l’adozione di sistemi multi-camera, l’introduzione del 5G, di contenuti HDR, di display più luminosi ed ampi. Al massimo, si andrà verso sistemi di ricarica iper-rapidi, come già visto sull’OnePlus 6T McLaren Edition

Nell’anno in cui sarà varato Android Q, molti produttori (ad eccezione di quelli piccoli, come OnePlus, prima in questa particolare classifica di efficienza) – secondo Android Authority – saranno ancora impelagati col rilascio delle loro versioni di Android Pie che, pur in fase di roll-out verso la fine del 2018, non hanno ancora raggiunto in modo completo le rispettive utenze. 

Un’altra previsione è che Facebook continuerà a godere di buona salute, nonostante i tanti scandali del 2018, e l’ammissione che ci vorrà molto tempo per colmare le sue lacune: considerando che, secondo tre famose università (a University of Michigan, la Tufts University e il Kenyon College) occorrerebbero 1.000 dollari (800 euro) per far chiudere a un utente il suo profilo Facebook, in quanto ritenuto nevralgico nella vita quotidiana da parte delle persone, non è difficile credere che sarà effettivamente così.

Le criptovalute, soggette a una forte svalutazione, attraverseranno un anno cruciale, che potrebbe decretarne la consegna all’anonimato, o la ripresa, magari grazie allo sviluppo di un’applicazione decentralizzata dApp, focalizzata sulla blockchain. 

Infine, il 5G: se è vero che tale tecnologia sarà importantissima per l’IoT, il lavoro, e l’intrattenimento domestico, non lo stesso si potrà dire per i primi smartphone che ne saranno abilitati, complici la loro scarsa autonomia, un fattore di forma non esaltante, e la scarsa copertura della nuova connettività. Per molti, secondo i redattori della rivista, quella di uno dei primi smartphone 5G potrebbe tradursi in un’esperienza “muta”. 

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