Netflix: audio spaziale, novità sui contenuti (e sul gaming), lotta all’account sharing

Di recente, oltre ad aver condiviso i dati dell'ultima trimestrale, Netflix ha anche reso note alcune novità in tema di funzionalità, senza trascurare nuovi contenuti (a tema Pokémon e gaming) ed una sempre più pressante lotta al fenomeno dell'account sharing.

Netflix: audio spaziale, novità sui contenuti (e sul gaming), lotta all’account sharing

Reduce da una trimestrale tra luci (in dollari i profitti saliti a 1,35 miliardi, e i ricavi a 7,34 miliardi) e ombre (tra Aprile e Giugno del 2021 si è arrivati a un totale di 209,2 milioni di iscritti, guadagnandone 1,54 milioni rispetto ai 10,1 dello scorso anno), la piattaforma di video streaming californiana Netflix ha annunciato novità in tema di audio spaziale, contenuti, lotta agli account condivisi, e interesse al settore dei videogiochi.

Dopo i rumors sbucati su Reddit a inizio anno, Netflix ha confermato d’aver avviato l’attivazione, nelle sue app per iPhone e iPad, del supporto verso l’audio spaziale introdotto da Apple all’annuncio di iPadOS e iOS 14 in occasione del WWDC 2020: grazie a tale funzionalità, comunque disattivabile dal Centro di Controllo, sarà possibile beneficiare di un audio avvolgente grazie a particolari filtri direzionali che faranno affidamento sui sensori di movimento dei melafonini e degli auricolari compatibili usati per l’ascolto (AirPods Pro / AirPods Max).

Sul tema dei contenuti, nel senso della “forma”, Netflix ha annunciato innanzitutto il supporto alla riproduzione dei contenuti in HD e HDR su diversi smartphone, quasi tutti Oppo (es. Reno6 Z 5G) e OnePlus (es. OnePlus 9R e OnePlus Nord 2 5G) tranne uno (il Nokia XR20). Per quel che concerne la sostanza, tra i nuovi Originals di Netflix potrebbe esservi, secondo il portale Variety, anche una serie TV live action (quindi con persone reali e cartoni animati) incentrata sui Pokémon, affidata dal produttore di Lucifer, Joe Henderson. 

Mettendo a frutto i tentativi nell’interattività condotti al tempo di “Black Mirror Bandersnatch“, secondo il portale economico Bloomberg che ha anticipato un’ammissione fatta dall’azienda stessa in occasione di una riunione con gli investitori, Netflix offrirà ai suoi abbonati, senza spese extra, un servizio di gaming (inizialmente imperniato sui giochi per device mobili), trapelato ufficiosamente (già a fine Giugno) come “N Game” (codename Shark), per il cui allestimento sarebbe stato scelto, nel ruolo di vice president of game development, quel Mike Verdu che si era occupato di gaming per Facebook ed Electronic Arts. Per nuove categorie di contenuto che arrivano, v’è nè una che, per il momento non ci sarà: si tratta dell’intrattenimento sportivo che, a detta del co-CEO Netflix, Ted Sarandos, è basato sul live e sulla pubblicità, mentre il core business attuale della piattaforma è fondato su contenuti on demand privi di pubblicità. 

Infine, la lotta all’account sharing. Dopo i test di Aprile, a Maggio Netflix ha cominciato dall’Australia a scoraggiare la condivisione degli account con amici o parenti che non vivono sotto lo stesso tetto e, da qualche settimana, tale prassi è sbarcata anche in Italia: in sostanza, ravvisando in base agli IP address che un profilo secondario non risieda nella casa del titolare dell’abbonamento, si verrà invitati a registrare un proprio account (cioè ad abbonarsi) o, nel caso di un falso allarme, a procedere con l’autenticazione bifattoriale, facendosi spedire un codice di verifica via SMS o mail (ovviamente all’indirizzo del titolare dell’abbonamento). 

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