OnePlus 9 event: tra top gamma e smartwatch

Nel corso di un evento dedicato, OnePlus ha sfoggiato due top gamma telefonici, gli OnePlus 9 e OnePlus 9, uno smartphone di fascia media alta, l’OnePlus 9R, ed un interessante wearable, l’OnePlus Watch.

OnePlus 9 event: tra top gamma e smartwatch

Puntando nuovamente all’Olimpo degli smartphone, dopo quanto fatto con i modelli dello scorso anno, OnePlus ha annunciato i top gamma OnePlus 9 e 9 Pro e, in calce all’evento ad essi dedicato (oltre che all’OnePlus Watch), anche il più accessibile OnePlus 9R.

OnePlus 9 (160 x 74,2 x 8,7 mm, per 192 grammi, nelle nuance Winter Mist, Astral Black, Artic Sky), e 9 Pro (163,2 x 73,6 x 8,7 mm, per 197 grammi, IP68, colorazioni Morning Mist, Stellar Black, Pine Green) condividono l’impiego di vetro Gorilla Glass 5 sul lato anteriore, curvo nel secondo modello lungo i lati lunghi (con accorgimenti per limitare i tocchi inconsapevoli e migliorare i colori alle estremità), quanto su quello posteriore, curvato in ambedue gli esemplari, per una miglior comodità nell’impugnatura. Anteriormente, le cornici sono ristrette ed è presente un foro in alto a sinistra, per la selfiecamera (Sony IMX471) da 16 megapixel (f/2.4, stabilizzazione elettronica, fuoco fisso).

Nell’OnePlus 9 è adottato un display da 6.55 pollici, risoluto in FullHD+ (402 PPI), secondo un rapporto panoramico a 20:9, molto luminoso (1.100 nits di picco), beneficiato dal supporto agli spazi colore DCI-P3/sRGB ed allo standard HDR10+, con 120 Hz di refresh rate.

Di contro, l’OnePlus 9 Pro propone un sempre oblungo (20.1:9) e luminoso (1.300 nits di punta) display AMOLED, da 6.7 pollici, risoluto in QHD+ (525 PPI), molto attento alla qualità delle immagini (HDR10+, profondità colore a 10 bit, gamme cromatiche DCI-P3) e dei video (MEMC), capace di trovare il giusto equilibrio tra autonomia e fluidità (confermata dai 360 Hz di frequenza di campionamento) grazie al refresh rate adattivo (es. da 1 per i testi, a 24 per i film, a 120 Hz per i giochi) ed alla tecnologia LTPO. In ambedue i device il display consente l’adeguamento automatico della temperatura colore e cela sotto di sé lo scanner per le impronte digitali.

Un piccolo totem a sinistra, sul retro, propone, assieme al Flash Dual LED, una multicamera dall’assetto somigliante, a 3 elementi nel primo device, a 4 nel secondo. OnePlus 9 propone un sensore principale da 48 (Sony IMX689, f/1.8, messa a fuoco fasica e con rilevamento di prossimità, panorama, UltraShot HDR, Super Macro, Smart Scene Recognition, time-lapse 1080p@30fps, 4K@30fps, slow motion 720p@480fps o 1080p@240fps, 8K o 4K@30fps) che nel 9 Pro (un Sony IMX789 capace anche del 4K@120fps) ha anche la stabilizzazione ottica oltre a quella elettronica e, sempre in comune col fratello maggiore, un sensore ultragrandangolare da 50 (Sony IMX766, f/2.2, lenti a forma libera, macro a 4 cm) e uno monocromatico da 2 megapixel: il modello 9 Pro, tuttavia, anche un telescopico (zoom ottico 3.3x, digitale 30x) da 8 megapixel (f/2.4, stabilizzazione ottica) megapixel.

La collaborazione col brand svedese Hasselblad (rendicontata con tanto di logo) ha prodotto un’apposita Pro Mode (con i controlli manuali a esposizione, luminosità, bilanciamento del bianco, foto in RAW a 12 bit, etc), consentito una maggior fedeltà cromatica, e permesso la modalità notturna anche nei video (Nightscape Video 2.0). Ancora nel novero delle specifiche multimediali è presente il motorino vibrazionale aptico, gli speaker stereo (il secondo via capsula auricolare nel frame superiore in alluminio) con Dolby Atmos, il supporto ai codec audio Qualcomm Aqstic e WCD9385, la cattura dell’audio tramite tre microfoni, e lo slider laterale per le notifiche.

Senza compromessi, e uguale tra i due modelli, è il comparto elaborativo, col processore octacore (2.84 GHz) Qualcomm Snapdragon 888 e la GPU Adreno 660, che sfruttano RAM LPDDR5 e storage UFS 3.1, nelle combinazioni da 8+128 e 12+256 GB, potendo beneficiare della Pro Gaming mode (risorse spremute al massimo, stop alle notifiche) e della nuova tecnologia Turbo Boost 3.0 (compressione della RAM e uso della RAM virtuale per far girare il 25% in più di app in background). Trattandosi dei pochi top di gamma in grado di mantenere (al pari dei predecessori) il supporto ai 90 fps per Fortnite, è d’uopo un forte sistema di dissipazione del calore, con strati di grafite, heatpipe in rame, e vapor chamber.La batteria, da 4.500 mAh in ambedue i modelli, passando per la microUSB 3.1 Type-C, può essere caricata rapidamente (da 0 a 100 in 29 minuti) a 65W grazie alla tecnologia Warp charge (via caricatore incluso) o a 45W in virtù dell’USB Power Delivery.

Nel modello 9 standard, il wireless charging arriva a 15W mentre, nel 9 Pro, si arriva a 50W (da 1 a 100 in 43 minuti, comprando a parte l’alimentatore da 69,95 euro).Il reparto connettività degli OnePlus 9 e 9 Pro propone il Dual SIM, il 4G, il 5G standalone e non, il Wi-Fi ax dual band, il Bluetooth 5.2 (con i codec AAC, aptX/HD, LDAC), il GPS (A-GPS, Beidou, Glonass, Galileo) a doppia frequenza, e il modulo NFC.Disponibile dal 26 Aprile, OnePlus 9 è prezzato a 719 euro per 8-128 GB, ed a 819 euro per quello da 12+256 GB: prima, il 29 Marzo, arriva l’OnePlus 9 Pro, a 919 euro per 8+128 GB, ed a 999 euro per quello da 12+256 GB.

Limitato al mercato indiano è l’OnePlus 9R (161 x 74,1 x 8,4 mm, per 189 grammi), sempre con Android 11 via OxygenOS 11, simile nel design ai due modelli maggiori. Il display panoramico (20:9), un AMOLED FullHD+ (402 PPI) da 6.55 pollici con 120 Hz di refresh rate e supporto alle gamme cromatiche sRGB e DCI-P3, forato in alto a sinistra ospita una selfiecamera da 16 megapixel (Sony IMX471, f.2/4) e, sotto di sé, alloggia lo scanner per le impronte digitali.Sul retro in policarbonato opaco (Lake Blue e Carbon Black) è presente una quadrupla fotocamera, da 48 (principale, Sony IMX586, f/1.7, messa a fuoco fasica, stabilizzazione ottica ed elettronica, pixel binning 4-in-1, video 4K@60fps), 16 (ultragrandangolo da 123°, Sony IMX481, f/2.2), 5 (macro), 2 (profondità) megapixel. Di lato campeggia l’alert slider, con l’ambito multimediale che si completa tramite una coppia di speaker stereo certificati Dolby Atmos e il motorino aptico.Sotto il cofano, tutelato da un ottimizzato sistema di raffreddamento e dalla modalità Game Pro, opera il processore Qualcomm Snapdragon 870, munito di GOU Adreno 650 e di modem X55 per il 5G: la RAM (LPDDR4x) e lo storage (UFS 3.1) danno vita alle combinazioni da 8+128 (39.999 rupie o 462 euro) e 12+256 GB (43.999 rupie, 508 euro) mentre l’energia, alla batteria da 4.500 mAh, viene fornita dal caricatore rapido a 65W.Nell’OnePlus 9R non manca l’NFC, e sono presenti il Dual SIM con anche il 4G, il Wi-Fi 6 dual band, il GPS (A-GPS, Beidou, Glonass, Galileo), il Bluetooth 5.1, e la microUSB 3.1 Type-C.

Chiude il novero dei dispositivi presentati dal brand di BBK Electronics l’indossabile (con cinturini da 22 mm) OnePlus Watch (dal 14 Aprile, a 159 euro). Si tratta di un modello con taglia unica, da 46 mm di diametro, con display curvo 2.5D AMOLED da 1.39 pollici (326 PPI), presieduto dal vetro nel modello normale, e dal vetro Zaffiro nella Cobalt Edition, così denominata per l’uso della lega di cobalto al posto dell’acciaio indossabile (del modello standard in Midnight Black) per lo chassis (certificato IP68 e impermeabile a 5 atmosfere in ambedue le varianti).

Grazie al GPS integrato, OnePlus Watch, provvisto del sistema operativo proprietario RTOS, traccia automaticamente oltre 110 attività sportive, nuoto compreso (parametro SWOLF), ricavando metriche quali le calorie bruciate, e fornendo riscontri in termini di frequenza cardiaca, saturazione dell’ossigeno nel sangue, stress (alleviabile con esercizi di respirazione), senza mai dimenticare di stimolare al movimento (anti-sedentarietà). Tipico smartwatch, OnePlus Watch gestisce la musica (stoccata localmente su 2 dei 4 GB disponibili), la fotocamera dello smartphone, le OnePlus TV (fungendo da telecomando), riceve e risponde alle notifiche, riceve ed effettua le telefonate. Da segnalare che la batteria, dimensionata a 402 mAh, gode della ricarica rapida, tramite a quale 20 minuti di rabbocco gli assicurano 7 giorni di operatività, e soli 5 minuti una giornata intera.

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