Instagram prosegue nello sviluppare sempre nuove funzioni, al pari della “cugina” WhatsApp, come dimostrato da ulteriori scoperte provenienti dal mondo dei leaker. In contemporanea, la piattaforma, coinvolta in alcune polemiche sulla privacy, ha rilasciato ufficialmente uno strumento per tutelare la PI delle immagini e per sostenere gli utenti con problemi all’udito.
Smentita ufficialmente (“Non abbiamo in programma di introdurre questa funzionalità su Instagram“) l’indiscrezione secondo la quale Instagram avrebbe potuto introdurre la funzione dei link a pagamento per le didascalie dei post, la celebre piattaforma di photo sharing, a seguito dello scandalo emerso lo scorso Luglio (presunto accesso non autorizzato alla fotocamera degli iPhone, da Menlo Park giudicato come un falso allarme dovuto a un bug), è stata citata in giudizio, presso la Corte Federale di San Francisco, da un’utente, Brittany Conditi, secondo la quale la piattaforma avrebbe usato la fotocamera in-app per accedere a dati sensibili, anche relativi alla “privacy delle proprie abitazioni“, utili per le ricerche di mercato, alle quali “non avrebbe avuto mai accesso“.
In compenso, quasi per farsi “perdonare”, Menlo Park ha rilasciato nuovamente, senza troppi clamori, Instagram Lite che, dopo la release 67 dell’Ottobre 2019, è ora giunta alla nuova versione 216 che, a una prim’occhiata, sembra abbastanza conservativa rispetto al passato, tributando una grande attenzione ai video di oltre un minuto resi come icone, ed alle immagini. Instagram Lite, concepita per i device datati e le connessioni dei paesi in via di sviluppo, era stata ufficializzata nel Giugno del 2018 ma, nel corso del 2019, era stata ritirata, con tanto di avviso “Instagram Lite non è più supportato” che invitava a usare la versione standard.
Sempre in tema di iniziative utili, Facebook ha annunciato di ave rilasciato uno strumento, Rights Manager for Images, che coinvolge anche Instagram nella tutela della proprietà intellettuale delle immagini caricate online. Secondo quanto notiziato anche da The Verge, il nuovo strumento prevede che, caricata online un’immagine, un editor o un creator gestore di una pagina debba rivendicarne la proprietà caricando, nel gestore online dei diritti, un file CSV con relativi dettagli. A quel punto, secondo i settaggi fissati, per eseguire il controllo in tutto il mondo o solo in alcune aree, si cercheranno delle corrispondenze alle immagini, sia su Facebook che su Instagram: l’utente danneggiato potrà inoltrare una richiesta di rimozione e, in caso di controversia, il social privilegerà colui che avrà per primo avviato l’iter per attribuirsi la proprietà dell’immagine.
Da IndiaToday, invece, giunge conferma che anche Instagram, dopo Facebook, ha introdotto i sottotitoli in tempo reale, generati dall’intelligenza artificiale: in questo caso, i sottotitoli appaiono nei video di IGTV, anche quando si inizia ad abbassare il volume, sebbene la funzione sia stata concepita in ottica di accessibilità per gli utenti con disabilità uditive.
Come sempre, non mancano le indiscrezioni relative a funzioni non ancora palesi e quindi ancora in via di sviluppo, portate alla luce dai leaker. Alessandro Paluzzi (alias @alex193a), attraverso il teardown di una versione di Instagram, ha scoperto che, a favore degli utenti business, è in preparazione una funzionalità di Frequenty Asked Questions (FAQ). A favore dell’utenza comune, invece, potrebbe arrivare un sistema di avanzamento automatico dei Reels, e la facoltà di aggiungere delle Storie di gruppo alle chat di gruppo.