Twitter: è fuga di dipendenti. Utenti e istituzioni nel panico

Nelle ultime ore, sembra essersi innescata una fuga dei dipendenti da Twitter, spaventati dai ritmi di lavoro iper intensi chiesti dal nuovo proprietario Elon Musk: le istituzioni americane iniziano a preoccuparsi per la tenuta del social.

Twitter: è fuga di dipendenti. Utenti e istituzioni nel panico

Come noto, da qualche settimana Elon Musk è il nuovo proprietario e capo del social network Twitter, già rivoluzionato in merito all’abbonamento Blue e alla spunta di verifica, e pronto a ricevere altre novità, come quelle per accogliere testi più lunghi. Il processo di rinnovo del social sta passando, però, anche per forti tagli al personale visto che, dopo il 50% dei licenziamenti di inizio mandato, e quelli relativi ai collaboratori esterni, la piattaforma si avvia a perdere altri dipendenti, con somma preoccupazione di utenti e istituzioni.

Nei giorni scorsi Musk aveva chiesto ai propri dipendenti, mediante un sondaggio GForms inoltrato via email, di accettare ritmi di lavoro hardcore, con straordinari, e risultati eccezionali da fornire per non essere licenziati. Diversamente, si poteva uscire dall’azienda con 3 mesi di trattamento di fine rapporto: a quanto pare, per quel che riferiscono testate come il New York Times, Fortune, la BBC e The Verge, sono moltissimi i dipendenti che hanno scelto l’opzione della buonuscita, risentiti per il tono usato dal CEO a interim, posto in alcuni casi lavorerebbero già per 60-70 ore settimanali.

Al momento, non ci sono dati certi su quanti dipendenti stiano andando via, ma alcune informazioni possono essere ricavate dalle affermazioni degli ex dipendenti, uno dei quali ha spiegato che avrebbe optato per andarsene tra il 74% e il 90% della forza lavoro rimasta, il che porterebbe, secondo un altro ex dipendente, ad avere, rispetto ai 7.500 dipendenti di Settembre, meno di un quarto, ovvero circa 2.000 persone, con alcune divisioni letteralmente sparite (es. quella di Blue, quella per il trasferimento delle richieste dagli sviluppatori front a quelli back-end, quella delle librerie fondamentali) ed altre molto ridimensionate (es. quella per il primo soccorso in caso di gusti “Command Center”, e quella che si dedica alle API degli programmatori). 

Elon Musk, in merito, anche a fronte del panico ingeneratosi tra gli utenti (#RipTwitter, #TwitterMigration, #TwitterTakeover, #TwitterOFF), alcuni dei quali in fuga (verso #Mastodon, #Tumbrl, #Discord), ha spiegato di non sentirsi troppo preoccupato, visto che restano i migliori, ma intanto ha fatto disattivare i badge per gli ingressi agli uffici sino a Lunedì 21 Novembre, forse temendo ritorsioni e sabotaggi, e ha indetto alcune riunioni per convincere a rimanere alcuni dipendenti ritenuti essenziali al funzionamento della struttura.

Il tutto, ovviamente, sta preoccupando le istituzioni americane, con alcuni senatori democratici che hanno chiesto alla Federal Trade Commission, FTC, di aprire un’inchiesta sulle prime settimane di insediamento di Musk, temendo ripercussioni per la sicurezza e la privacy degli utenti, ma anche che il social non riesca a ottemperare ad alcuni impegni presi in merito all’invio di regolari report in cui si spiega come si pensa di affrontare “potenziali problemi di privacy per ogni nuova feature“.

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