Twitter: Musk licenzia l’80% dei collaboratori esterni. Timori anche per la moderazione

Dopo i dipendenti impiegati a tempo pieno, ora tocca ai contractors, ovvero ai dipendenti esterni essere stati licenziati da Elon Musk, con probabili impatti sul funzionamento di Twitter e sulla sua moderazione.

Twitter: Musk licenzia l’80% dei collaboratori esterni. Timori anche per la moderazione

Elon Musk ha acquistato Twitter da meno di un mese e ha già imposto il licenziamento di circa il 50% della forza lavoro che lavorava a tempo pieno presso il social (più o meno 3.738 su 7.500), spiegando che ciò era dovuto al fatto che si rischiava la bancarotta, perdendo 4 milioni di dollari al giorno, a causa del fatto che la struttura del canarino azzurro era cresciuta troppo negli ultimi tempi (dai circa 2.000 dipendenti del Giugno 2013). In seguito, alcuni dipendenti licenziati, si dice per errore, sono stati richiamati, ma il pericolo di bancarotta (e non solo) ha indotto i principali manager della sicurezza a dare le dimissioni. Il caos in Twitter non si è però ancora concluso.

Dopo il rincaro dell’abbonamento a 8 euro, mettendo a noleggio la spunta blu con ripensamenti sul varo di un secondo badge, Elon Musk ha avviato un secondo round di licenziamenti, questa volta riguardanti le collaborazioni esterne, andando a silurare dipendenti in tutto il mondo (e in particolare in India). A darne notizia è stato per primo Casey Newton di Platform secondo cui dei 5.500 collaboratori esterni che il social aveva, ne sono stati lasciati a casa l’80%, ovvero 4.400

Molti di questi hanno poi subito confermato su Twitter, di aver perso l’accesso alla mail interna, e alla chat aziendale su Slack: un articolo poi pubblicato da CNBC ha rivelato che i licenziamenti sono avvenuti senza alcun preavviso, e che solo dopo aver perso l’accesso alla mail, a Slack, e che il loro badge era stato disattivato, circa un’ora dopo è arrivata una mail in cui si avvisava che il loro rapporto di lavoro si sarebbe concluso il 14 Novembre, a causa di esigenze di risparmio e di ridefinizione delle priorità

In conseguenza di ciò, avrebbero dovuto inviare alla loro azienda il computo delle spese in sospeso e tutti i cartellini orari perché venisse data loro anche la paga finale che copre il periodo dal 7 al 14 Novembre.

La comunicazione si è poi conclusa con il ricordare che i dipendenti, molti dei quali a quanto pare impegnati nelle attività di moderazione e di gestione delle infrastrutture essenziali, sono vincolati per contratto ad un accordo di non divulgazione in merito a “informazioni sulla proprietà intellettuale associate al tuo incarico, alle pratiche commerciali o al tuo progetto specifico“.

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