Il social network Twitter, da fine Ottobre nelle mani del miliardario Elon Musk, continua a risultare protagonista di cambiamenti repentini, col nuovo CEO ad interim che, dopo una parziale retromarcia sui maxi licenziamenti annunciati e sulla spunta blu concessa a tutti coloro che pagano, sta continuando, a suon di Twitter, a puntellare il canarino azzurro secondo i suoi desiderata.
La prima novità è stata annunciata ufficialmente dalla product manager Esther Crawford, e riguarda i modi che la piattaforma sta sperimentando “per differenziare gli account“. Come noto, pagando gli 8 dollari dell’abbonamento a Blue, si hanno in dote funzioni extra, come la modifica dei tweet, ma anche il segno di spunta blu, che – secondo Musk – sposta un po’ di potere nelle mani delle persone comuni che potranno averlo al pari delle persone importanti che seguono e ammirano.
Il problema, però, è che tale soluzione ha vanificato il senso della spunta blu, visto che ora sostanzialmente distingue solo l’utente pagante da quello free, aprendo la strada a possibili trollaggi e truffe: di conseguenza, nelle scorse ore è arrivato l’annuncio di un secondo badge, “Ufficiale” (Official). Questo badge, previsto per categorie di interesse pubblico, come personalità note al pubblico, politici, account governativi, pubblisher, testate giornalistiche, non sarà acquistabile e richiederà che siano verificati i dati dell’utente, o dell’organizzazione, associati all’account. In pratica, come il vecchio simbolo della spunta blu.
Lasciando da parte la novità in questione, probabilmente foriera di ulteriore confusione, comunque già avvistata come in sviluppo meno di una settimana fa dal leaker Nima Owji, Musk ha dichiarato, con altri tweet, che il nuovo piano di abbonamento Blue per ora permette anche di caricare video a 1080p di 42 minuti, ma che si è già al lavoro per abbattere questo limite temporale. Non meno interessante è stato il cinguettio dello scorso 5 Novembre col quale Musk ha affermato di voler porre fine alla pratica di screenshottare il blocco note, permettendo presto di allegare del testo “in formato lungo” ai tweet, forse dimenticando il test della recente funzione Notes, che fa esattamente questo, il cui team di sviluppo è stato da poco licenziato.
Secondo l’investitore Jason Calacanis, Musk è anche intenzionato a rilasciare presto un nuovo prodotto basato sulla piattaforma gestionale TweetDeck, il cui team però è stato in parte coinvolto dai licenziamenti. Sempre in tema di propositi, di recente Musk ha affermato di voler cambiare l’esperienza di ricerca su Twitter, che gli ricorda “Infoseek nel ’98“: infine, non è mancata una carezza ai creators, con l’affermazione secondo la quale il canarino azzurro punta a riconoscere migliori pagamenti ai creators, con l’obiettivo di battere il 55% delle entrate condivise da YouTube.