Il nuovo proprietario di Twitter Elon Musk, che aveva iniziato la sua conduzione del social all’insegna dei grandi cambiamenti, proprio su due di questi ha dovuto fare una (quanto meno parziale) retromarcia.
Come noto, sabato scorso, secondo il changelog su iOS, Twitter ha cominciato a testare il nuovo abbonamento (attivabile in Australia, Canada, USA, Nuova Zelanda e UK) di Twitter Blue, rincarato a 7.99 dollari, con l’obiettivo di lanciarlo proprio oggi (c’erano anche state minacce al personale perché rendesse la funzione disponibile in tempo, pena il licenziamento, con la conseguenza che alcuni dipendenti avevano passato la notte in ufficio per rispettare la deadline imposta) con annesso il benefit di poter ricevere “democraticamente” la spunta blu della verifica account. Tale decisione era stata sommersa di critiche sin dall’esordio: nella chat interna di Slack, un dipendente aveva paventato il pericolo di interferenze elettorali prima delle elezioni di medio-termine, che si terranno domani, martedì 8 Novembre.
Lo stesso Chris Krebs, ex direttore della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency ed esperto di sicurezza, aveva precisato che il sistema di verifica diffuso, di tipo “pay-to-play” di Twitter, avrebbe potuto costituire un grave rischio prima di queste elezioni, perché tutti avrebbero potuto avere un utente verificato, facendosi passare per il presidente Biden, o come organi di stampa, e diffondere il caos pubblicando falsi dati sui risultati elettorali.
In conseguenza di ciò, il varo del nuovo sistema di verifica è stato congelato per un paio di giorni ed entrerà in vigore dal 9 Novembre: l’occasione si è rivelata propizia anche per spiegare, motivandola col proposito di far diventare la piattaforma “la più accurata fonte di informazioni sul mondo“, la nuova policy sul furto d’identità, che si verifica quando si impersona qualcuno (a meno che non si metta nero su bianco l’intento parodistico, come evidentemente non fatto dalla comica Kathy Griffin, bannata per essersi rinominata col nome del nuovo proprietario del social). In questo caso non si passa più per un avviso prima della sospensione, ma si arriva direttamente al ban, per sempre.
Infine, secondo Bloomberg, Elon Musk avrebbe dato mandato al suo team di richiamare molti dei dipendenti licenziati, ufficialmente perché avrebbero ricevuto la comunicazione di licenziamento per errore, o a causa di una sbagliata valutazione, anche se appare probabile che c’entri anche il non voler rientrare nelle violazioni di alcune leggi locali che impongono 60 giorni di preavviso per i licenziamenti in massa.