Netflix: addio assistenza su Twitter, certificazione HDR10 a molti device, aggirata la Apple Tax

Continua l'estensione della certificazione HDR10 ad ulteriori dispositivi mobili, con Netflix che, nel frattempo, ha chiuso l'assistenza clienti su Twitter e ottenuto di poter aggirare la Apple Tax proponendo gli abbonamenti su un sito extra Apple Store.

Netflix: addio assistenza su Twitter, certificazione HDR10 a molti device, aggirata la Apple Tax

Si apre con diverse novità la settimana di Netflix, col colosso dello streaming californiano, ancora alle prese con l’ennesimo (ma meno traumatico di quanto previsto) calo di utenti, che ha chiuso uno storico account su Twitter, concessa la certificazione per l’HDR10 a diversi smartphone (rivelandone anche uno ancora inedito), e aggirato la Apple Tax.

Secondo quanto noto, la grande N, memore che molti dei suoi contenuti sono fruiti lato mobile stanti i continui record di download della sua app (quando non preinstallata in seguito ad accordi), ha concesso la certificazione per fruirne i contenuti in HDR10 a diversi dispositivi di Oppo, OnePlus e Asus, tra cui il venturo Asus ZenFone 9, il tablet Oppo Pad Air uscito a Maggio, gli OnePlus 10 Pro 5G, alcuni Oppo Reno (ad es. l’8) sino al futuro 8 Z 5G, l’Oppo Find, sino all’X5 Pro, senza trascurare la serie A degli Oppo (sino all’Oppo A96) per poi tornare da Asus anche con il RoG 6

L’altra grande notizia riguarda la chiusura dello storico account Twitter @Netflixhelps. Quest’ultimo fu aperto nel 2009 quando la grande N aveva 10 milioni di abbonati a cui ammanniva un palinsesto di 100mila titoli: nel corso dei suoi 13 anni di vita, quello che era l’account ufficiale di assistenza clienti dello streaming ha messo assieme all’incirca 270 mila followers e pubblicato qualcosa come 900 mila post. Interpellato in merito a questa chiusura, Twitter ha risposto alla rivista online Variety spiegando che la decisione non è collegata alle mosse dell’azienda per ridurre i costi, risultando più che da contestualizzare nello “sforzo di concentrare l’assistenza clienti sulle piattaforme di proprietà dell’azienda“.

Nelle scorse ore, infine, Netflix è riuscita finalmente ad aggirare la Apple Tax che impone una commissione del 30% per gli abbonamenti sottoscritti in-app, che scende al 15% per i rinnovi successivi al primo anno. Nel 2018, la grande N aveva rimosso l’opzione dall’app per iPhone e iPad l’opzione per abbonarsi, con la conseguenza che gli utenti dovevano farlo tramite un browser per poi rientrare in-app e inserire i dati di login ricevuti.

Da inizio anno, Apple ha cominciato a consentire, alle app di lettura, cioè focalizzate sull’erogare contenuti quali riviste, musica, giornali, video, e audio, di proporre collegamenti verso siti esterni per completare l’abbonamento: ora Netflix ha deciso, di conseguenza, di usare per l’appunto le nuove API messe a disposizione per lo scopo da Cupertino in favore delle app di lettura, con la conseguenza che diversi utenti in tutto il mondo hanno notato un pulsante premendo il quale appare l’avviso “stai per uscire dall’app e andare a un sito Web esterno“.

Accettando tale rivelazione, secondo cui l’eventuale transazione che ne scaturirà sarà gestita da Netflix e non sarà responsabilità, per sicurezza e privacy, di Apple posto che non ne verrà coinvolto l’Apple Store con i relativi sistemi di pagamento memorizzati e le nuove funzioni ivi giunte (rimborsi e gestione degli abbonamenti), si verrà portati al portale di Netflix nel quale, volendo, si potranno inserire i propri dati, compreso il metodo di pagamento preferito per poi effettuare la scelta del piano di sottoscrizione cui abbonarsi. 

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