Dopo il lancio dei suoi nuovi sistemi operativi, la discesa in campo dei nuovi iPad ed Apple Watch, cui han fatto seguito lo smart speaker HomePod Mini, e la iPhone 12 Series, in quel di Cupertino mancava un’unica, ulteriore, cosa: il rinnovamento dei computer Mac, puntualmente avvenuto nel corso dell’evento One More Thing, condotto – tra gli altri – da Tim Cook e Craig Federighi.
Il nuovo evento Apple, nel corso del quale è stata anche annunciata la data d’esordio (12 Novembre) della release stabile di macOS Big Sur, è partita con la messa in campo dell’M1, il primo Soc Apple Silicon, con litografia a 5 nanometri (mutuata dall’A14 Bionic dei nuovi melafonini), dotato di un processore octacore (4 core per i compiti più impegnativi, 4 per quelli di routine), di una GPU sempre a 8 core (performance raddoppiate rispetto a ogni PC Windows), con al seguito il chip crittografico Secure Enclave e il Neural Engine da 16 core capaci di 11 trilioni di operazioni per secondo. L’insieme, anche molto efficiente, permette di gestire i javascript 1.9 volte più velocemente, di aprire tutte le app (anche quelle concepite per i Mac Intel, grazie al tool ponte “Rosetta 2”) in modo più celere, con benefici percepibili financo nel rendering 3D e nelle più accurate texture (a beneficio anche dei giochi).
A beneficiare del processore M1, il primo Apple Silicon autoprodotto da Cupertino, sarà – a partire da 999 dollari – il nuovo MacBook Air, “più veloce del 98% dei computer Windows in circolazione“. Rispetto alla precedente iterazione, della quale conserva il Retina Display da 13.3”, il nuovo MacBook Air, ovviamente apportatore di novità sotto scocca, velocizza di 9 volte le operazioni di machine learning, di 5 volte la GPU, di 3.5 volte la CPU, senza dimenticare l’innesto di hard disk a stato solido 2 volte più rapidi. Sempre in tema di performance, stante l’integrazione di un processore d’immagine, sarà possibile beneficiare, oltre al riconoscimento automatico del viso, di una maggior gamma dinamica compensata da un minor rumore, tanto da poter consentire anche il supporto al profilo colore DCI-P3. Lato memorie, invece, risulta possibile optare per configurazioni sino a 16 GB di RAM e sino a 2 TB di storage SSD.
Corredato in ambito sicurezza dal Touch ID (per l’accesso ed i pagamenti online), beneficiato in ottica smart working / home schooling da miglioramenti anche alla webcam per FaceTime, il nuovo MacBook Air di Apple è muti di un paio di USB 4 Type-C con Thunderbolt, ed è connesso a internet via Wi-Fi ax/6: inoltre, grazie alla maggior efficienza che gli permette anche di fare a meno della ventola, risulta essere anche molto autonomo, con la conseguenza che, in ragione delle 6 ore in più guadagnate dalla batteria, l’utente potrà godersi i propri video preferiti per 18 ore di fila, o navigare per poco meno, 15 ore.
Ancora del processore M1, ma in questo caso con la dissipazione attiva del calore, affidata a una ventola, si affida l’esteticamente immutato computer compatto Mac Mini che, come appurato dalla versione consegnata agli sviluppatori negli scorsi mesi, esternamente dispone di un assortimento di porte non da poco, stante la presenza di una HDMI 2.0 cui connettere lo schermo, di una Ethernet LAN, persino del jack da 3.5 mm, di una sempre utile USB Type-A, e di una coppia di USB 4 Thunderbolt. Internamente, parafrasando Star Wars, scorre potente la forza nel nuovo miniPC cupertiniano, che migliora di 3 volte la potenza del processore, di 6 volte quella della GPU, di 15 volte quella della NPU, rispetto al modello precedente, superato anche in fatto di efficienza (+60%). Comprensivo di massimo 2 TB di storage SSD, e anche in questo caso di configurazioni sino a 16 GB di RAM, il nuovo Mac Mini costa meno rispetto al passato, risultando disponibile a partire da 699 dollari.
Di fascia più alta quanto a prezzo, da 1.299 dollari, e potenza, tanto da essere vantato come 3 volte più performante del miglior computer Windows nella stessa fascia di prezzo, il nuovo MacBook Pro con Retina Display da 13.3 pollici (spazio colore DCI-P3), non a caso munito di una dissipazione termica attiva rinnovata, migliora – rispetto al modello precedente – sia le performance del processore (di 8 volte), che quelle della scheda grafica (più veloce di 5 volte), all’interno dell’elegante quanto immutato chassis in alluminio, inclusivo di configurazioni sino a 2 TB di storage e 16 GB di RAM.
Rimangono il Touch ID e la Touch Bar ma, quale mantra tipico dell’evento, la power efficiency del nuovo MacBook 13, beneficiato anche dal miglioramento della webcam, non è stata trascurata visto che, in questo caso, grazie alle 10 ore guadagnate dalla batteria, il professionista potrà contare su 20 ore massime di playing video, o 17 ore di web surfing (su Wi-Fi ax/6).