Come ampiamente spoilerato nei giorni scorsi, all’Apple Park di Cupertino è andato in onda l’atteso evento “Hi, Speed” che, condotto dal CEO Tim Cook, oltre all’HomePod Mini, ha portato alla presentazione, assieme ai relativi accessori ufficiali, degli iPhone 12 mini, iPhone 12, iPhone 12 Pro, ed iPhone 12 Pro.
Dal punto di vista del design, le linee gentili delle passate generazioni cedono il passo alle linee più squadrate, ed ai bordi spigolosi tipici dell’iPad Pro, destando quasi l’impressione di un ritorno stilistico agli iPhone 4 e 5. A livello di materiali, presente il vetro sul retro e sul davanti, ove spicca un nuovo vetro anti-graffi ed anti-cadute, denominato Ceramic Shield Front Cover, il perimetro è redatto in alluminio nei primi due modelli, disponibili nelle nuance nero, verde, bianco, blu, rosso (PRODUCT)Red, ed in acciaio inossidabile, nei modelli Pro che, a livello di colorazioni, sostituito il grigio siderale col nero grafite, e messo in campo lo stesso blu dell’Apple Watch 6, annoverano anche le colorazioni oro e argento.
Un primo elemento tecnico in comune con tutti i nuovi iPhone 12 è il display OLED Super Retina XDR, con supporto all’HDR 10, al True Tone, ed al Dolby Vision, non più relegato ai modelli Pro.
Nell’iPhone 12 mini (839 euro a 64 GB, 889 euro a 128 GB, a 1.009 euro a 256 GB), vantato quale lo smartphone di 5G munito più piccolo al mondo, è cadenzato con una diagonale da 5.4 pollici ed ha una risoluzione pari a 2340 x 1080 pixel (475 PPI), mentre nell’iPhone 12 (939 euro a 64 GB, 989 euro a 128 GB, 1.109 euro a 256 GB), messo a dieta (rispetto all’iPhone 11 con -15% di volume, – 11 di spessore, – 16% di peso), ha una diagonale da 6.1 pollici e una risoluzione di 2532 x 1170 pixel (460 PPI). Nell’iPhone 12 Pro, la diagonale passa a 6,1 pollici, secondo una risoluzione di 2532 x 1170 pixel (460 PPI): l’iPhone 12 Pro Max eleva la diagonale del display sino a 6.7 pollici, avvalendosi di 2778 x 1284 pixel (458 PPI).
Le selfiecamere, contenute nelle tacche (più compatta e profonda nel mini, stante la necessità di visualizzare in modo corretto le info ai suoi lati) necessarie ad ospitare i sensori (illuminatore di campo, sensore di luce ambientale, proiettore di punti, di prossimità) per il Face ID (da angolazioni ancora maggiori, con maggior precisione e velocità grazie al dynamic zoning algorithm), sono sempre delle TrueDepth camera da 12 megapixel.
Sul retro, emergono delle differenze maggiori: nello specifico, sui modelli base, iPhone 12 mini (1.189 euro a 128 GB, 1.189 euro a 256 GB, a 1.539 euro a 512 GB) e iPhone 12 (1.289 euro a 128 GB, 1.409 euro a 256 GB, 1.639 euro a 512 GB) sono presenti due moduli fotografici, ambedue da 12 megapixel, di cui uno grandangolare (f/1.6, 7 lenti, lunghezza focale da 26 mm, stabilizzazione ottica, focus col 100% dei pixel quale PDAF) e uno ultragrandangolare (f/2.4, 160°, lunghezza focale da 13 mm, 5 lenti).
Negli impermeabili (IP68) modelli iPhone 12 Pro e iPhone 12 Pro Max, con Dual OIS (a favore anche dell’ultragrandangolo), e una preminenza fotografica confermata anche da un avanzato processore d’immagine e dalla tecnologia Deep Fusion, vi sono 3 sensori fotografici da 12 megapixel, più un modulo Lidar, per calcolare al meglio la terza dimensione, utile nelle applicazioni fotografiche e di realtà aumentata: il sensore principale da 12 (lente a 7 elementi, f/1.6) è seguito da un sensore da 12 megapixel (f/2.2) con lo zoom 3x e da uno con teleobiettivo (zoom 4x, 52 mm di lunghezza focale). Nell’iPhone 12 Pro Max, il grandangolare è più grande del 47%, per ottenere foto migliori del 27% con poca luce, e gode della stabilizzazione SensorShift applicata a livello di sensore e non di lente: rispondono presenti all’appello i video registrati in Dolby Vision (negli iPhone 12 Pro sino al 4K a 60 fps persino sotto la modalità HDR 10), una migliore modalità notturna (appannaggio anche della selfiecamera), foto più dettagliate e colorate via Smart HDR 3, e (ancora una volta a favore dei soli modelli Pro) la tecnologia Apple ProRAW che, inserita nell’app Apple Camera con supporto alle app di terze parti, farà sì che – senza rinunciare ai vantaggi della computazione – si potranno operare regolazioni professionali, sul bilanciamento di colore e bianco, sulla nitidezza, etc.
Ai timoni di comando degli iPhone 12 è stato chiamato il processore hexa-core Apple A14 Bionic (+ 15% prestazioni, – 30% consumi energetici), già visto sul nuovo iPad Air, con litografia a 5 nanometri, 11.8 miliardi di transistor, abbinato a un motore neurale a 16 core ed a una GPU quadcore. Il tutto consentirà ottime performance anche videoludiche, come confermato dall’arrivo di una versione speciale, per iPhone, di League of Legends Wild Rift, realizzato da Riot Games.
La RAM (LPDDR4X) è da (probabili) 4 GB negli iPhone 12 mini e 12, e da (presumibili) 6 GB negli iPhone 12 Pro e 12 Pro Max: lo storage, invece, è da 64, 128, 256 GB nei primi due, e da 128, 256, 512 nei modelli Pro. In termini di connettività, risulta presente il Bluetooth 5.0 ed il Wi-Fi), oltre al 4G, al 5G Sub 6 GHz: in più, è implementata la modalità “Smart Data“, con switch automatico da 5 a 4G e vice versa, a seconda che stia (o meno) trasmettendo un video in alta risoluzione, o dell’app che si sta eseguendo in un dato momento.
Passando al versante dell’autonomia, l’iPhone 12 mini ha una batteria da (confermandi) 2.227 mAh mentre l’iPhone 12 arriva a (ipotizzati) 2.815 mAh: i due Pro, che guadagnano un’ora di utilizzo rispetto ai modelli Pro precedenti, arrivano rispettivamente a 2.775 e 3.687 mAh.
I nuovi iPhone 12 beneficiano di custodie originali siliconiche in 8 colorazioni (di cui una con sleeve sul quale una finestrella consente di visionare notifiche ed ora), o trasparenti, di un portafoglio (65 euro) aderente al retro di una delle speciali cover, e dei pad wireless di ricarica noti come MagSafe (45 euro) e MagSafe Duo (disponibilità futura, prezzo ignoto), eredi dell’AirPad mai arrivato in commercio, riesumando la tecnologia MagSafe usata sui precedenti Macbook (per poi cedere al passo alla Type-C). La brutta notizia è che, come vaticinato alla vigilia, nelle confezioni mancano sia gli EarPods che i caricatori, secondo Apple già in dotazione ai suoi utenti, lasciando il posto a un differente cavo da Lightning a USB-C.