Twitter: novità per spunta blu, cambio nome e responsabile protezione dei dati

Twitter, tramite il neo proprietario Elon Musk, ha anticipato alcune delle prossime novità relativamente alla verifica degli account, e al cambio nome, nel mentre arriva una prima risposta alle richieste delle autorità europee in materia di privacy.

Twitter: novità per spunta blu, cambio nome e responsabile protezione dei dati

Nel mentre procede a rassicurare gli investitori pubblicitari in fuga, anche a fronte di un social definito a rischio di bancarotta, Elon Musk, neo proprietario di Twitter, ha compiuto le prime nomine in seno al canarino azzurro e, in assenza di comunicati ufficiali, come sempre ha usato i propri tweet per annunciare diverse novità. 

In merito alle nuove funzioni, come noto Musk ha portato a 8 euro il suo abbonamento Twitter Blue, con la discussa spunta blu a noleggio, sospesa temporaneamente a causa degli account troll che, facendosi passare per profili noti, avevano messo alla prova le capacità di moderazione del nuovo Twitter. Con la speranza di averla resa solida come una roccia, riferisce l’imprenditore, si conta di far ripartire la spunta blu di verifica il prossimo 29 Novembre

Parimenti, coloro che hanno già la spunta blu, ma non frutto dell’abbonamento, nel corso dei prossimi mesi se la vedranno togliere. Un altro elemento che caratterizzerà le facoltà dell’abbonamento verte sul cambio nome: nello specifico, coloro che siano verificati non potranno cambiarlo perché, diversamente, perderanno la spunta blu, quanto meno sino a che il nuovo nome, “sulla base dei Termini di Servizio“, sarà “nuovamente approvato“.

Intanto, al netto di un post sarcastico, in cui ha finto di aver riassunto due presunti dipendenti licenziati (in realtà due burloni che, al via dei licenziamenti, si erano fatti riprendere con le scatole dei loro beni all’uscita dalla sede del social), viste le dimissioni di tutti i principali manager senior dedicati alla sicurezza, Musk ha nominato un nuovo data protection officer, DPO, come richiesto dal GDPR europeo, e la scelta è ricaduta sull’esperto legale di privacy Renato Monteiro, che già lavorava presso Twitter come direttore della privacy internazionale e della protezione dei dati. 

A questo punto, rimane da definire “se l’azienda rivendica ancora la propria sede principale (ai fini del GDPR) in Irlanda“, opzione necessaria per aderire allo sportello unico del GDPR in modo che tutte le rivendicazioni dall’area europea vengano incanalate all’azienda americana tramite la sede europea con conseguente semplificazione della “conformità al GDPR” e di riduzione dei “rischi normativi“.

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