Dopo una lunga attesa, stante l’introduzione lato mobile avvenuta nel 2016, WhatsApp ha annunciato il roll-out progressivo delle chiamate anche sul suo client web e per computer Windows (dalla versione 1903) / Mac (dalla versione 10.13). Nel contempo, da Menlo Park si è iniziato anche a mostrare il banner illustrativo dei nuovi termini d’uso e della policy.
Facendo seguito a quanto rumoreggiato già in autunno, WhatsApp, a partire dalla release 2.2104.10, ha avviato la distribuzione, verosimilmente via attivazione da server remoto, delle chiamate, audio e video, nelle chat one-to-one (quindi non ancora anche in quelle di gruppo) eseguibili dagli ampi schermi di un computer, sempre più usati a scopo comunicativo, verso colleghi, amici, e familiari, nel corso dell’attuale emergenza pandemica.
Per avvalersi della nuova funzione, basta portarsi in una chat e, accanto al nome dell’utente, sfruttare una delle due icone, per le chiamate audio o video (funzionanti con orientamento orizzontale o verticale): un pop-up, in alto a destra, permetterà di scegliere il microfono o la webcam (nel caso ne siano connessi di esterni), di silenziare l’audio, o di terminare la chiamata, sempre avendo ben presente il destinatario. Nel caso di una chiamata video, sarà presente una finestra flottante, ridimensionabile e posizionabile a piacimento sullo schermo.
Dopo aver già fatto ricorso all’uso degli Status, per illustrare la nuova informativa sulla privacy e la rinnovata policy d’uso, destinate ad entrare in vigore dal 15 Maggio (pena la limitazione delle funzioni sino alla cancellazione dell’account), WhatsApp ha effettivamente, come promesso, iniziato a mostrare, nella parte alta della schermata ove sono elencate le chat, un banner.
Quest’ultimo reca il messaggio “Stiamo aggiornando i nostri termini e l’informativa sulla privacy” che, se cliccato, porta ad alcune schermate illustrative, nelle quali si ribadisce che le conversazioni personali sono criptate e illeggibili dalla piattaforma, con gran parte dei cambiamenti dovuti al miglioramento dell’interazione (cui l’utente può sempre rinunciare) con i profili business (all’interno di chat di servizio debitamente segnalate).