Instagram lavora alle School Stories, con moderazione manuale anti-troll e bulli

Secondo una celebre insider del codice applicativo, Instagram starebbe lavorando a una funzionalità segreta, che prevederebbe un uso anche scolastico ed educational delle "sue" sempre più popolari Storie: ecco di cosa si tratta.

Instagram lavora alle School Stories, con moderazione manuale anti-troll e bulli

Instagram, la celebre applicazione di photo-sharing del gruppo Facebook, ormai priva dei suoi storici co-fondatori, continua ad evolversi secondo modalità che solo qualche anno fa apparivano impensabili: è il caso di una recente iniziativa, oggetto di indiscrezioni ufficiose, relativa ad un uso “scolastico” delle Storie. 

Le Storie, nate originariamente su Snapchat, sono state implementate da un po’ tutte le grandi realtà applicative, a cominciare da quelle di Menlo Park, che le ha portate su Facebook, Messenger, WhatsApp e, appunto, Instagram, ove continuano a crescere di popolarità, grazie alle continue migliorie cui vengono soggetto (es. le recenti condivisioni da SoundCloud e Shazam). Sino a qualche tempo fa, mancavano – però – gli usi “nobili” del formato in oggetto: in estate, quindi, si è avviato il rilascio di alcuni gruppi legati ai college, e – nelle scorse ore – si è notata un’ulteriore iniziativa, sempre in ambito educational.

La scoperta è stata fatta dalla celebre developer Jane Manchun Wong (in arte @wongmjane), già autrice di varie scoperte codicistiche, che – nell’analizzare le stringhe di programmazione della sua versione di Instagram – vi ha notato riferimenti a una funzione che permetterebbe agli insegnanti di distribuire particolari contenuti, come informazioni e dispense, ai propri studenti, avvalendosi delle Storie. Un qualcosa che, insomma, ricorda l’iniziativa di un popolare scrittore, che ha anticipato il suo prossimo best seller (in forma interattiva, ipertestuale, e ipermediale) avvalendosi, però, dei mezzi di Messenger. 

Ovviamente, Menlo Park è consapevole che le “Storie” scolastiche (anche queste anticipate da Snapchat, nel 2015, con un cortometraggio dal titolo “our campus story“) potrebbero diventare ricettacolo di troll e bulli e, per questo motivo, secondo la Wong, sono già allo studio delle contromisure.

I mix di foto e video condivisi dagli studenti di un istituto saranno visibili solo dagli iscritti a quest’ultimo, sì da facilitare (in un range più ristretto) l’individuazione di eventuali molestatori, compito – quest’ultimo – affidato (manualmente: revisione manuale per rendere la community più sicura) a una serie di moderatori, appositamente assunti e formati allo scopo, in modo che gli utenti, sentendosi al sicuro, propendano per una più prolifica pubblicazione contenutistica.

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