BBB Electronics non poteva certamente consentire a che i suoi brand passassero in secondo piano in un periodo nel quale tutti i riflettori mediatici di settore convergono su Berlino, in occasione di IFA 2019. Ecco perché il colosso hi-tech cinese ha preso in mano la situazione presentando due ottimi smartphone.
Il Realme Q , a pochi giorni dall’esordio dell’XT, corrisponde – sostanzialmente – alla versione cinese del Realme 5 Pro, di cui condivide ogni aspetto, sia formale che sostanziale, tra cui il frontale, protetto dal Gorilla Glass 5, con notch a goccia superiore per la selfiecamera da 16 megapixel, posto in cima al display LCD FullHD+ da 6.3 pollici, ed il medesimo assetto fotografico posteriore, da 48+8+2+2, con attenzione alla visione ultragrandangolare (119°), alle macro (da 4 cm), ed all’effetto Bokeh, senza dimenticare l’intelligenza artificiale per il riconoscimento delle scene o le foto con poca luce.
Ai timoni di comando, l’octacore Snapdragon 712 opera sempre con 4/6/8 GGB di RAM, con il veloce storage (UFS 2.1) che si staglia con le sue pezzature da 64 o 128 GB, onde consentire tre configurazioni, rispettivamente prezzate a 176/188/216 euro. In arrivo in Cina tra una manciata di giorni, il 9 Settembre (con le colorazioni Crystal Green e Sparkling Blue), Realme Q sfoggerà il Bluetooth 5.0 ed il Wi-Fi ac, il jack da 3.5 mm con audio Dirac HD in cuffia, oltre che la apprezzata ricarica veloce VOOC 3.0 da 20W a favore (via Type-C) della batteria, da 4.035 mAh.
Messo da parte il Vivo Z5, BBK Electronics ha dotato il listino, del suo ennesimo brand controllato, di un altro modello, nelle vesti del Vivo Z1X, degno prosecutore (nelle colorazioni Phantom Purple e Fusion Blue) di quel Vivo Z1 Pro visto a inizio Luglio.
Il nuovo arrivato sfrutta il notch a goccia per tributare l’attenzione dovuta all’Halo FullView display da 6.39 pollici, con risoluzione FullHD+ estesa su un aspetto panoramico 19.5:9 che, essendo un Super AMOLED (con conseguente ottima copertura del colore: 100% sulla scala NTSC), consente alla batteria, da 4.500 mAh, di andare avanti per un paio di giorni prima di far ricorso alla ricarica rapida (22.5 W) via Type-C.
Sempre a proposito del display, ben contrastato (60000:1), Vivo ha predisposto una protezione con il vetro SCHOTT Xensation che, pur evitando graffi e facili rotture, non inficia il ricorso allo scanner biometrico sottostante.
Notevole la tripla fotocamera laterale sul retro, con un sensore standard da 48 (messa a fuoco PDAF, f/1.79), seguito da un ultragrandangolo (120°) da 8 (f/2.2) e da uno per la profondità (f/2.4) da 2 megapixel, è la fotocamera anteriore, una volta tanto, a stupire, con i suoi 32 megapixel (come nel Vivo V15 Pro), che promettono autoscatti nitidi e dettagliati anche con poca luce ambientale.
Diverso è il discorso per il setting logico compreso nello chassis (159.53 x 75.23 x 8.13 mm, per 189 grammi), che – impostato sull’octacore Snapdragon 712 negli allestimenti di RAM (LPDDR4X) e storage (UFS 2.1) con 4+128 (214 euro, o 16.990 rupie) e 6+128 GB (240 euro, o 18.990 rupie), dovrebbe offrire una scorrevolezza nella media.
Discorso finale, data per scontata la presenza di Pie 9.0 sotto l’interfaccia FunTouch OS 9.1, per il roster connettivo, col Vivo Z1X che, insieme al Dual SIM con 4G VoLTE, mette in campo il Wi-Fi ac a doppia banda, il Bluetooth 5.0, il GPS con Glonass, uno slot per espandere l’archiviazione di altri 512 GB, ed un jack da 3.5 mm per le cuffie.