Un po’ a sorpresa Google, da poco colpita da una multa di 4.3 miliardi di dollari per la posizione dominante ottenuta con Android, ha annunciato la versione definitiva del suo nuovo sistema operativo mobile, Android Pie 9.0, già in distribuzione sui propri smartphone Pixel, ed in procinto d’arrivare a breve anche su diversi brand partner (in primis la Essential Products, dell’ex Andy Rubin).
Il nuovo robottino verde di Mountain View ha migliorie sia marginali che di peso. Tra le prime si annovera una semplificazione nel controllo del volume, una più articolata gestione delle notifiche, meno step per realizzare e modificare gli screenshot, ma anche attenzione ai display di oggi. Con notch ma, soprattutto, grandi dimensioni: un unico pulsante Home, con supporto a varie gesture, permetterà di visualizzare a schermo intero una panoramica delle ultime app utilizzate, potendone aprire una al volo con un semplice tocco della miniatura.
Un primo gruppo di importanti funzionalità in dote al nuovo Android Pie 9.0 sono quelle relative all’intelligenza artificiale ed al machine learning. Android, secondo l’azienda, è stato riscritto ex novo in modo da imparare dal suo utente umano, anticipandone esigenze ed azioni, in modo anche da rispondere in minor tempo. “Batteria adattiva“, ad esempio, fornirà e terrà da parte più energia per le applicazioni che siano soliti usare maggiormente, mentre “Luminosità adattiva” terrà conto sia del posto in cui ci si trova che delle abituali impostazioni settate per lo schermo.
La “selezione intelligente del testo”, dopo aver riconosciuto e compreso ciò che si è selezionato, suggerirà un ventaglio di opzioni possibili, più o meno quello che, più in grande stile, farà – a livello sistemico – la funzione “Azione delle App“: in questo caso, il sistema operativo, in base al contesto in cui l’utente si trova, visualizzerà un’azione possibile quasi conseguenziale da adottare: si sta per andare al lavoro? Verrà proposto Google Maps per navigare e conoscere le previsioni sul traffico. Si torna a casa? Verrà ricordato di chiamare la mamma o, se si inseriscono le cuffie, si potrà riprendere un audio libro interrotto o caricare la playlist di Spotify.
Sempre in tema di servizio all’utente, si inserisce la funzione “Porzioni” (slides) che mostrerà porzioni di informazioni relative a un’app, prima ancora che quest’ultima venga aperta, semplicemente iniziando a digitarne le prime lettere: in tal caso, Ly potrebbe richiamare nozioni utili della rivale americana di Uber (Lyft), come la prima auto che possa passare a prenderci, e le relative tariffe per tornare a casa.
Non mancano, ovviamente, le opzioni dedicate al benessere, seppur in arrivo nel prossimo autunno. Tra queste, vi sarà una nuova modalità “non disturbare” che placherà le interruzioni visive che appaiono a schermo, la modalità “relax” comprensiva della prima con – in più – una “luminosità notturna” e delle tonalità di grigio applicate all’interfaccia nell’orario in cui si va a dormire. Come in iOS 12, anche in Android Pie 9.0 sarà possibile controllare il tempo passato sul device, per raggiungere un equilibrio tecnologico, e fissare dei limiti all’utilizzo delle app in modo che, al raggiungere di questi ultimi, la relativa icona sulla Home virerà al grigio (quasi a simboleggiare un comando non più utilizzabile).
La sicurezza e l’ambito professional sono gli ultimi due ambiti, ma non per importanza, attenzionati da Google. Capace di interagire con le soluzioni hardware di sicurezza predisposte dai costruttori, il nuovo Android Pie tutelerà la privacy tramite il protocollo crittografico end-to-end TLS, e renderà private le comunicazioni internet instradando (“DNS over TLS“) attraverso quest’ultimo domande e risposte al DNS. Tutti gli smartphone certificati “Android Enterprise”, inoltre, permetteranno agli amministratori IT di impostare un custom launcher che consenta l’accesso e l’uso a poche app preselezionate per il terminale di lavoro.