Ormai, con il bombardamento della Francia a Raqqa in risposta agli ormai tristemente famosi attentati di Parigi da parte del terrorismo dell’Isis (tra cui il sanguinoso massacro al Bataclan costato la vita alla nostra connazionale Valeria Solesin), ci rende tristemente consci di quello che va affermando Papa Francesco: questo è il principio della Terza Guerra Mondiale.
Che siamo in guerra, d’altronde, ce lo hanno ricordato gli stessi terroristi con la rivendicazione degli attacchi, ribadendo il concetto e anzi minacciando altre grandi città occidentali (Londra, Washington e Roma) di compiere altri atti, ancor più sanguinosi. E, nonostante le rassicurazioni di Pietro Parolin sul fatto che il Giubileo della Misericordia si terrà ugualmente (anzi, saranno invitati anche i musulmani), la paura resta, e tanta.
Troppo fresche le scene degli attentati, con le foto al Bataclan rese pubbliche da qualche giorno, che stanno letteralmente gettando nel panico il mondo occidentale. Eppure, c’è chi prova a gettare acqua sul fuoco, come la madre di uno dei kamikaze, il 31enne Ibrahim Abdelslam, l’uomo che si è fatto esplodere davanti al gremito caffè Comptoir Voltaire, proprio nei pressi del teatro Bataclan.
Il fratello dell’uomo, riuscito a sfuggire ai controlli di frontiera tra Francia e Belgio, è attualmente ricercato. I due fratelli vivevano con la madre a Molenbeek, quartiere ad ovest di Bruxelles che, per intenderci quanto il pericolo sia concreto, è a pochi passi dalla Grand Place, la piazza principale della città, ed è una delle principali fucine europee di aspiranti terroristi dell’Isis.
Fanno rabbia le parole della madre, che ha così giustificato il gesto del figlio: “Non voleva fare male a nessuno. Era solo stressato“, sarebbero state le dichiarazioni della donna, recapitate ad un cronista belga tramite un suo nipote, cugino dei terroristi. Come se non bastasse, la donna incalza affermando che la bomba potrebbe essere stata innescata per caso.
Dichiarazioni che, di certo, renderanno ancora più aspro il giudizio dell’opinione pubblica, che in questo momento vorrebbe una netta presa di posizione da parte dell’Islam moderato nei confronti del terrorismo.