A fine anno, la voce secondo cui Amazon sarebbe stata pronta a sfidare YouTube sul suo terreno deve aver smosso qualcosa in quel di Mountain View, viste le diverse novità messe in campo negli ultimi giorni da Google proprio in merito alla sua celebre piattaforma di video sharing.
Era il 21 Dicembre quando girò voce che Amazon, per vendicarsi di Google che aveva tolto YouTube dai servizi del Fire TV stick e di Echo Show, avrebbe registrato i brand “Amazontube” e “Opentube” quali denominazioni per un futuro servizio in cui sarebbe stato possibile, per gli utenti, condividere materiali audiovisivi (video, immagini, multimedia in generale) in svariate categorie, tra cui moda, tecnologia, giochi.
Non essendo ancora chiaro a che scopo (video recensioni?) potrebbe nascere la piattaforma di video sharing di Jeff Bezos, Google – che già aveva annunciato alcune novità in merito a YouTube (es. la disattivazione della riproduzione automatica nelle playlist di YouTube Music che, presto, potranno essere compilate anche con la semplice messa in coda) – al CES 2018 di Las Vegas, appena conclusosi, ha rivelato, tramite il suo Chief Product Officer Neal Mohan, che potrebbe presto far sbarcare anche su YouTube Music e YouTube TV le funzionalità social introdotte la scorsa estate sull’app principale, e sostanziate principalmente nella messaggistica in-app volta a far sì che sia possibile condividere video e reazioni con i propri amici senza dover aprire un apposito messenger: l’obiettivo è di differenziare lo spin-off YouTube TV da concorrenti come Sling TV e PlayStation Vue, e di tamponare al meglio similari iniziative social della già affermata Hulu Live TV, e della new entry Philo.
Non solo. Ancora scottata dal caso di Logan Paul, il famoso youtuber che aveva mostrato scherzosamente il corpo di un uomo nel bosco giapponese dei suicidi, YouTube ha deciso di proteggere gli investitori del “Google Preferred Program” (azionisti che investono nei canali top, e che – ora – hanno paura di legare il proprio brand a contenuti discutibili) ed i semplici utenti (che potrebbero rimanere turbati) con nuove politiche di moderazione: queste ultime, secondo quanto già notificato, prevedono che una prima scrematura dei video inviati sarà fatta dall’intelligenza artificiale e che, poi, interverrà manualmente uno staff di 10 mila addetti, che visionerà i video uno per uno, prima di dar loro via libera.
Infine, nella nuova versione di YouTube per Android, release 13.01, oltre a dei bugfix, ed a una nuova schermata per il setting della riproduzione automatica, Android Police ha scovato – nel codice – un notevole avanzamento dei lavori per la “modalità scura” (che, ora, coinvolge l’intero layout), e un sistema per saltare gli annunci pubblicitari tramite un semplice swipe.