Il periodo creativo del social network Twitter non sembra conoscere tregua alcuna, col microblog del canarino azzurro che, dopo aver introdotto in Canada e Australia l’abbonamento Blue, e aver rilasciato un’importante novità securtiva, introdotto silentemente un piccolo cambiamento in favore degli Spaces, ha prospettato alcuni concept di funzionalità che potrebbero arrivare in futuro.
Secondo il portale Social Media Today, Twitter ha ridisegnato l’interfaccia degli Spaces, introducendo – sotto la voce “aggiungi oratori” – i nomi cerchiati degli speaker già aggiunti, oltre al conteggio degli slot ancora liberi che è possibile completare (per un totale, host compreso, di 11 speaker).
Nel corso una conversazione con gli utenti, il product designer di Twitter, Andrew Courter, con lo scopo di ottenere alcuni feedback in merito, come già fatto a proposito della funzione per “annullare” se stessi quando taggati in una discussione, ha anticipato alcune funzionalità, ancora non in sviluppo e quindi ferme allo stadio concettuale, che la piattaforma californiana sta pensando di introdurre per consentire ai propri utenti un maggiore e più granulare controllo sui propri tweet.
Attualmente, è possibile effettuare la scelta che limita coloro che possono rispondere a un dato cinguettio. Twitter, però, mutuando l’idea degli “amici intimi” che restringe il pubblico delle Storie di Instagram, potrebbe consentire l’impostazione dei “Trusted Friends“, amici fidati, quale unico pubblico dei propri post, in alternativa all’opzione “tutti”. Parimenti, tale lista potrebbe anche essere usata dagli utenti per scegliere di seguire solo i tweet degli amici fidati.
Un’altra novità su cui Twitter potrebbe mettersi al lavoro risponde al nome di “Facets“, corrispondente a “sfaccettature“: in sostanza, sarebbe possibile etichettare i propri post quando vengono inviati in pubblicazione, in modo, ad esempio, di poter deviare occasionalmente dai contenuti che si affrontano abitualmente nel proprio account, e sì da consentire ai follower di poter seguire un filone (es. at work, at home) di contenuti piuttosto che un altro.
Infine, un’altra funzione che potrebbe vedere impegnati i programmatori di Jack Dorsey è quella dei “Reply Language Prompts“: in questo caso, il postatore potrebbe indicare frasi o parole che non vorrebbe veder apparire nelle risposte a un dato tweet. Nel caso un utente impegnato a commentare usi quei termini, si vedrà apparire un avviso che lo invita a prendere consapevolezza della cosa: naturalmente, potrà anche ignorare l’avvertimento e pubblicare lo stesso il proprio pensiero in forma originale, con la conseguenza – però – che potrebbero innescarsi alcuni automatismi, come ad esempio la collocazione del suo commento in coda alla discussione.