Lanciati lo scorso anno in forma sperimentale da Twitter, che nel frattempo ha anche tentato di comprare Clubhouse inventrice di un servizio simile, gli Spaces Audio nelle ultime settimane si sono affacciati a sempre più utenti anche Androidiani, che ne hanno dato conferma a suon di segnalazioni. Ciò sino a che la piattaforma di Jack Dorsey non ha diramato un comunicato ufficiale in merito.
Nello specifico, Twitter ha confermato che, da oggi, gli Spaces Audio possono essere creati da tutti, sia dagli utenti di Android che di iOS, purché abbiano più di 600 follower, un numero identificato in base ai feedback, contando sul fatto che utenti simili possano con più facilità “ospitare conversazioni dal vivo a causa del loro pubblico esistente“, ed anche per poter proseguire con i test in forma più controllata, prima di un’eventuale estensione della funzione senza limite alcuno.
Per creare uno Spaces, basta tippare sul segno dell’addizione, e optare per la voce “Spazi”, dal menu contestuale che si aprirà in basso a destra: a quel punto si dovrà dare un nome allo Spazio, che sarà pubblico, prima di darvi avvio ufficialmente, serbandosi il diritto di moderarlo, rimuovendo gli ospiti, dando loro la parola, o silenziandoli.
I partecipanti potranno partecipare ascoltando i parlanti, chiedendo la parola per alzata di mano, postando un tweet, leggendo i tweet fissati in alto nello Spazio, leggendo i sottotitoli della conversazione, inviando un messaggio privato / DM alla conversazione, o reagendo con delle emoji.
Nello stesso comunicato, Twitter ha anticipato che, per rendere evidenti le conversazioni attive, oltre alle attuali “bolle” che appaiono nella parte alta della TimeLine, sperimenterà pure un cerchietto viola attorno all’avatar dei profili impegnati in uno Space: onde perfezionarne l’accessibilità, saranno migliorati i sottotitoli, rendendoli più precisi, personalizzabili, o in grado d’esser messi in pausa.
Nei casi degli Spaces più affollati, un aiuto nella moderazione dei partecipanti o degli speaker sarà dato agli host dalla possibilità di ricorrere alla co-conduzione: non mancherà poi la possibilità di programmare gli Spaces di modo che si possa impostare un promemoria per non perderne uno calendarizzato, e la facoltà di varare degli Spaces a pagamento (Ticked Spaces), per i quali gli host potranno stabilire quanti biglietti vendere ed a che prezzo, con una parte del ricavato che andrà in commissione a Twitter.