Facebook: bounty program per Libra, novità locali e problemi risolti, dicitura gratuito scomparsa

Risolti alcuni problemi in tema di privacy, e messa in sicurezza la criptovaluta Libra, Facebook si è concentrata sulle realtà locali (almeno negli USA), e ha sottilmente evidenziato il prezzo dell'accesso e dell'uso dei propri servizi da parte degli utenti.

Facebook: bounty program per Libra, novità locali e problemi risolti, dicitura gratuito scomparsa

Facebook, che di recente ha perso ogni esplicito riferimento alla sua perpetua gratuità, ha risolto non pochi problemi nelle scorse giornate, basti pensare al fix di uno scandalo sulla privacy, e allo sblocco della sua operatività di scraping in Germania, con in più l’avvio di un programma di bug bounty per Libra, e il roll-out americano per i chimerici “avvisi locali”. 

La prima news facebookiana di questo giro di boa di fine Agosto verte su uno scandalo portato alla luce, a inizio mese, dal portale Business Insider, il quale rese conto di come alcuni partner commerciali di Instagram (tra cui Hyp3r) avessero, senza autorizzazione, raccolto e conservato alcuni dati degli utenti della piattaforma (es. la cronologia degli spostamenti, e i video dalle Stories), a scopo profilazione.

A tal proposito il social, pur ritendo questo trend un problema generale del mercato, ha prefigurato lo sviluppo di sistemi proattivi che scoprano e prevengano l’appropriazione indebita dei dati sensibili, e annunciato un piano di revisione dei suoi (più di 600) Marketing Partners che, solitamente, nell’ambito delle collaborazioni contrattualizzate, hanno accesso alle API sia del social che delle sue altre realtà associate, con alcuni provvedimenti già posti in essere

Anche in Germania, Facebook sembra essere giunta ad una soluzione (temporanea) per un problema che la tormentava da mesi, precisamente da quando – era il Febbraio scorso – il Bundeskartellamt, ovvero l’antitrust teutonico, aveva imposto lo stop a che Menlo Park potesse raccogliere i dati degli utenti, da WhatsApp e Instagram (ma anche da terze parti), e incrociarli con quelli dei profili presenti sul social: il team legale di Zuckerberg aveva fatto ricorso e, proprio nelle scorse ore, un tribunale di Düsseldorf ha stoppato la sospensiva in questione, sino a quando (ma le autorità locali hanno già presentato ricorso) – non verrà assunta una decisione finale sull’argomento. 

Nonostante le tante resistenze emerse, la criptomoneta Libra resta calendarizzata per il 2020 e, alla luce di questa scadenza, già il Giugno scorso, Facebook aveva chiesto, a 50 esperti di sicurezza, di scovare ogni falla possibile nella blockchain alla base di Libra. Ora, secondo quando comunicato dal responsabile per le relazioni esterne della Libra Association, Dante Disparte, parte il vero e proprio “Bug Bounty program”, aperto a tutti, in seguito alla condivisione pubblica, con licenza Apache 2.0, del codice Libra Core della blockchain inerente: chiunque individuerà e segnalerà una falla, o una vulnerabilità, in base alla gravità ed alla tipologia della stessa, verrà ricompensato con premi che, in sintesi, potranno arrivare anche a 10 mila dollari

Dopo i primi test avviati a fine 2018, è tempo di roll-out anche per un’altra attesa funzione, quanto meno negli USA. Si tratta degli “avvisi locali”, che – entro fine 2019 – saranno abilitati su tutte le Pagine ritenute compatibili: in tal modo, in caso di calamità naturale, ad un’amministrazione locale (o anche a chi coordina i primi soccorsi) basterà contrassegnare un post come “avviso locale” perché venga sprintato nelle notizie della sezione Today In, e perché apposite notifiche avvertano e mettano in guardia coloro che risultino abitare nelle zone coinvolte. 

Infine, una curiosa modifica, accorsa al social nelle ultime ore, sta destando non poche preoccupazioni, riportando persino in auge la bufala/meme del Facebook Gold Account (ovvero che il social diventi a pagamento): sino a poco tempo fa, nell’accedere alla Home di Facebook, si poteva leggere lo slogan “Iscriviti – È gratis e lo sarà sempre. Ebbene quest’ultimo, anche se è difficile dire da quando, ora appare sostituito da un altro claim, ovvero da “Iscriviti – È veloce e semplice“, forse a voler solo – e implicitamente – restituire l’idea che, in realtà, in qualche modo, ovverosia con i dati personali, l’accesso ai servizi di Facebook viene comunque pagato.

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