Di recente, la messaggistica istantanea di WhatsApp ha introdotto diverse novità, tra cui il tool di migrazione delle chat, la funzione per visualizzare i media una sola volta, quella per le chat lasciate archiviate o per le anteprime ingrandite dei link condivisi in chat, oltre a essersi dedicata allo sviluppo di funzioni non ancora palesi, come quelle per garantire un backup crittografato, tanto in locale quanto sul cloud di riferimento.
Ancora in tema di feature “under development“, cioè in divenire e non accessibili al pubblico, si è appena aggiunta una miglioria relativa, secondo alcuni leakers, a una funzione già ben nota.
Analizzando via reverse engineering la beta della release 2.21.17.16 di WhatsApp per Android, gli insiders del gruppo WABetaInfo hanno rinvenuto delle nuove righe di codice a completamento della funzione che permette di autocancellare i messaggi in chat dopo un certo lasso di tempo che, a oggi, è fissato in 24 ore, cioè un giorno, o una settimana intera. Tali opzioni, giudicate come il giusto equilibrio tra le esigenze di ricordare gli argomenti passati e quelle di non ingolfare lo storage locale con i tanti video e immagini che usualmente ci si scambia, saranno presto completate da una nuova opzione.
Nelle schermate condivise dagli esperti, sia su Twitter che nel loro sito web ufficiale, emerge chiaramente il riferimento alla possibilità di far autocancellare i messaggi dopo 90 giorni, cioè dopo ben 3 mesi: la nuova facoltà, come le precedenti due che rimangono, da 24 ore e 7 giorni, è – va ribadito – del tutto opzionale, posto che l’utente potrà sempre decidere nelle impostazioni, settando il tutto sulla voce “Off”, di disabilitare l’autocancellazione dei messaggi, conservandoli localmente sine die (o, almeno, sinché lo storage lo consenta).
Al momento, il team di sviluppo di Menlo Park non ha lasciato indizi che consentano di ipotizzare una data utile per il rilascio di questa miglioria relativa all’autocancellazione dei messaggi che, come di consueto, e da prassi, dovrebbe essere implementata, presumibilmente prima attraverso una beta pubblica, in “un aggiornamento futuro“.