Instagram: stop autolesionismo, obbligo d’iscrizione, test like nascosti negli USA

Negli ultimi giorni, Instagram, nota realtà dell'imaging condiviso, ha comunicato sia l'estensione di un controverso test, che una misura volta ad ampliare la sua platea di users, e nuove policy per contrastare i contenuti in quota autolesionismo.

Instagram: stop autolesionismo, obbligo d’iscrizione, test like nascosti negli USA

Anche Instagram, la celebre piattaforma di photo sharing della holding Facebook Inc, si è cimentata, ultimamente, in una serie molto ampia di novità, con cambi restrittivi nelle proprie policy, e l’estensione del test volto a nascondere i like anche negli States. 

Non è la prima volta che Instagram vieta dei contenuti che possono destabilizzare gli utenti più sensibili: è accaduto di recente col divieto dei filtri relativi alla chirurgia estetica, e con ban verso l’uso a stampo sessuale di alcune popolari emoticons. Ora, dopo l’esordio in quel di Febbraio, col divieto relativo alle foto, però, si è deciso, sulla base del fatto che (come confermato dalla pubblicazione “Pediatrics”) nei soli Stati Uniti, dal 2008 al 2015, il numero di adolescenti ricoverati in seguito a tentativi di violenze autoinflitte (suicidi o altro) è letteralmente raddoppiato, di estendere il divieto di contenuti che si riferiscono all’autolesionismo ad un maggior novero di fattispecie, comprendente anche video, meme, disegni, illustrazioni, e cartoni animati.

In conseguenza di questa misura testé proclamata, i contenuti non ammessi saranno bannati dalla piattaforma, con la conseguenza che si baderà a che i profili pubblicanti gli stessi non rientrino tra quelli suggeriti. 

Tra le altre iniziative annunciate come già in fase di rilascio per Instagram, figura anche una novità minore, relativa agli utenti che visitano i profili pubblici dei brand, magari per trarre ispirazione. Secondo Menlo Park, laddove in precedenza era concesso di scrollare tutta la Timeline d’un brand anche senza avere un account Instagram o loggarsi, da qui in avanti le cose cambiano e, dopo un tot di foto o video fruiti in modalità “unlocked”, sarà richiesto all’utente di loggarsi o, se privo di un account, di registrarne uno.

Più interessante, infine, è quanto annunciato, nel corso della consueta conferenza annuale organizzata dalla rivista Wired, da Adam Mosseri, CEO di Instagram che, nello specifico, ha reso noto che l’esperimento volto a nascondere il conteggio dei like, per “depressurizzare” la piattaforma dall’ansia e dalla competizione, in modo da favorire la creazione di contenuti di qualità e la connessione con le figure apprezzate a cui ispirarsi, dopo l’esordio in Canada dello scorso Aprile, e l’arrivo in altre nazioni, tra cui l’Italia (ove il test coinvolge pressappoco il 90% degli utenti, con alcuni dei quali in grado di vedere nuovamente i like sui post che ne hanno ricevuto più di 1.000), è appena arrivato anche negli USA.

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