Secondo la rivista scientifica “Nature Materials” la cura delle patologie cardiache potrebbe fare un enorme passo avanti grazie alla realizzazione di un cerotto bionico, utilizzabile per cure da remoto, per tamponare le emergenze e, persino, come alternativa al trapianto di cuore.
Nello specifico, Nature Materials spiega che il cerotto bionico sarebbe stato progettato dal ricercatore israeliano Tal Dvir dell’Università di Tel Aviv. Il cerotto in questione sarebbe stato realizzato in materiale biocompatibile, per minimizzare le reazioni del sistema immunitario, cosparso di cellule cardiache vive “che battono”. Posto sul cuore, vi si integrerebbe naturalmente e permetterebbe di riparare facilmente i tessuti cardiaci danneggiati da infarti o patologie cardiache croniche.
Il cerotto bionico, le sue funzionalità
Tra le funzionalità del cerotto bionico, spiega il dottor Dvir, vi sarebbe la possibilità che quest’ultimo – tramite appositi sensori – comunichi eventuali aritmie al medico in remoto in modo che quest’ultimo, eseguita una rapida diagnosi, possa impostare il rapido rilascio di farmaci riparanti, o attivare degli elettrostimolatori nel caso un’insufficienza cardiaca abbia portato ad un malore nel paziente seguito con tale tecnologia. Insomma, si potrebbe tamponare facilmente un’emergenza.
In futuro, poi, il cerotto potrebbe diventare smart e, grazie all’intelligenza artificiale, essere in grado di rilevare le condizioni del paziente e di provvedere da solo ad eventuale emergenze, senza la necessità che intervenga – da remoto – lo specialista del caso. Si ipotizza persino, parole dello stesso Dvir, che un tale concept – in futuro – possa diventare una valida alternativa al trapianto di cuore se ne verranno esaltate le facoltà di riparazione del cuore tramite il rilascio di apposite proteine.
Il cerotto bionico – I precedenti cerotti hi-tech
In verità non è la prima volta che si parla di cerotti hi-tech: abbiamo visto i cerotti MC10 al Ces 2016 e, prima ancora, i cerotti intelligenti per combattere l’abuso degli antibiotici; inoltre, già da qualche tempo, si parlava di usare dei cerotti interattivi per controllare e regolarizzare l’insulina.
Il cerotto bionico di Dvir, però, sembra un progetto davvero fantascientifico e, grazie all’integrazione di elettronica e cellule viventi, potrà far fare un deciso passo avanti nella ricerca e nella terapia cardiologica.