Roberto Saviano salirà sulla Open Arms per sponsorizzare il suo ultimo libro

L'autore di Gomorra riprende la sua campagna mediatica a favore dell'accoglienza. E accusa il governo di usare l'immigrazione come arma di distrazione di massa.

Roberto Saviano salirà sulla Open Arms per sponsorizzare il suo ultimo libro

Roberto Saviano non manca occasione di sfruttare il problema immigrazione per farsi pubblicità. Lo scrittore ha infatti annunciato che a giorni si salirà sulla nave Open Arms, la Ong ancorata al porto di Napoli, per sponsorizzare il suo ultimo libro, In mare non esistono taxi, edito da Contrasto, e per lanciare l’ennesima campagna mediatica a favore dell’accoglienza.

Saviano torna così a far parlare di sé dopo le invettive lanciate dal suo attico di New York contro Matteo Salvini, che qualche tempo fa lo querelò anche per diffamazione. Lo scrittore napoletano aveva infatti definito il vicepremier leghista ministro della malavita, volendo emulare il ben più noto Gaetano Salvemini, che bollò con questo termine l’allora capo del governo Giovanni Giolitti.

L’autore di Gomorra ha voluto lanciare così l’ennesima frecciatina a Matteo Salvini: “Quella nave ha salvato migliaia di persone e combatte la valanga di fango e di bugie che vengono sistematicamente dette su queste ambulanze del mare”, ha detto lo scrittore. Omettendo però di aggiungere che queste “ambulanze del mare” sono anche quelle che, oltre ai profughi, scaricavano spesso in Italia anche i rifiuti infetti.

Non contento di questo, Saviano ha rincarato la dose, accusando il governo gialloverde di fare propaganda anti-immigrati con il fine di distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica dai veri problemi del Paese. Come quelli legati alla pressione fiscale, alla disoccupazione galoppante, alle difficoltà che incontrano famiglie e imprese, preferendo togliere diritti e millantare accuse infondate. 

Parole che non hanno smosso Salvini, ma che hanno smosso alcuni osservatori, i quali hanno fatto notare come la parola “Open”, in testa al nome della Ong ormeggiata a Napoli, che tra l’altro è sovvenzionata anche da gente come Richard Gere, richiami la “Open Society” di George Soros. E che è difficile escludere dei collegamenti tra loro, visto i comuni fini sul versante migratorio.  

Continua a leggere su Fidelity News