L’accusa choc di Edward Luttwak: "Carola Rackete è una fuorilegge che congiura con i trafficanti"

Il politologo americano si scaglia contro la comandante della Sea Watch 3 e il giudice che l'ha scarcerata: "In Italia evidentemente la legge è facoltativa".

L’accusa choc di Edward Luttwak: "Carola Rackete è una fuorilegge che congiura con i trafficanti"

Non è leghista né tantomeno salviniano. È semplicemente uno dei politologi più famosi del mondo, americano per l’esattezza, corrispondente mediatico tra gli Stati Uniti e l’Italia. Quindi, un osservatore apparentemente distaccato. Eppure, Edward Luttwak non ha dubbi: Carola Rackete è una fuorilegge in combutta con i trafficanti di esseri umani, i negrieri miliardari che finanziano le Ong.

Il politologo punge con ironia la comandante della Sea Watch e il giudice che l’ha scarcerata: “In Italia evidentemente la legge è facoltativa. Se il ladro è simpatico, carino, un bel ragazzo, lo lasciamo andare, mentre la legge si applica solamente se la persona è antipatica“, ironizza Luttwak, cercando con il sarcasmo di non alimentare ulteriori polemiche politiche.

Per il saggista americano, Rackete non si è trovata lì per caso, ci è andata deliberatamente perché alleata con i trafficanti che hanno imbarcato i profughi sui gommoni e li hanno segnalati alla Sea Watch. Una affermazione avvalorata anche dal fatto che, prima del salvataggio dei 43 migranti, dalla Libia, era partita una telefonata alla guardia costiera italiana in cui si chiedeva espressamente della Sea Watch.

Secondo il politologo, quindi, si tratterebbe di una tacita alleanza tra le Ong e gli scafisti, sospetto che sta pervadendo anche i magistrati di Agrigento, che hanno deciso di indagare a fondo sulla vicenda della Sea Watch, ordinando alla capitana di non lasciare l’Italia perché vogliono interrogarla per far luce su alcuni documenti, tenuti segreti, e che non convincono i pm.

Luttwak usa un paradosso per spiegare come l’azione dell’attivista della Ong sia stata assolutamente contraria alla legge: “Mi è venuta un’idea: invece di arrivare a Fiumicino col mio passaporto, voglio entrare senza passaporto. E portandomi dietro un intero orfanatrofio di bambini. E quindi potrò entrare senza far vedere il passaporto. E magari qualche Ong mi darà pure dei soldi”.

Nel mirino di Luttwak non c’è solo Rackete e le Ong, ma pure l’anti salviniano Gino Strada, accusato dal politologo di interessarsi all’umanità solo se ci sono telecamere, solo se vai a Bongo Bongo a salvare qualcuno, perché una povera vecchietta italiana che magari non riesce a salire le scale non fa notizia, mentre uno straniero che fa irruzione nel Paese attira stampa e giornalisti e, quindi, notorietà e molti soldini. 

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