In un mondo in cui apparire alla moda è fondamentale, con una propria identità che non si basi soltanto sulle linee del viso, colore degli occhi o dei capelli, ma che trovi i suoi cardini principali sugli elementi decorativi che da sempre l’uomo ha utilizzato per distinguersi, i tatuaggi rivestono un’importanza decisamente rilevante in quanto sono forse gli accessori estetici più intimi che l’essere umano possa aver inventato.
Le persone che decidono di regalarsi un tatuaggio, che si tratti di un fiore, una scritta, un simbolo cinese o giapponese, in genere, hanno un motivo ben preciso, altre volte viene fatto giusto per il piacere meramente estetico. In entrambi i casi, però, c’è sempre una lunga ricerca dietro a quel disegno che molto probabilmente resterà sulla nostra pelle per il resto della vita.
A tal proposito, alcuni dei graficismi e disegni più apprezzati sia da chi realizza i tatuaggi, sia dai clienti che li richiedono, sono i tatuaggi Maori.
La storia
I tatuaggi Maori devono il loro nome ad una popolazione dalle radici polinesiane, che ha fondato la propria stirpe nel lontano 900 d.C nei territori a nord della Nuova Zelanda. Questo abile popolo di navigatori aveva dato molta importanza al tatuaggio, che fungeva da simbolo comunicativo al resto della tribù ed alla restante parte della società. In particolare, visto il complicato sistema in cui la stirpe era ramificata, i tatuaggi maori avevano il preciso compito di rivelare immediatamente la casta e le origine dei genitori, la professione ed altre informazioni utili come i gradi raggiunti dopo la nascita.
I tatuaggi Maori erano, dunque, una sorta di biglietto da visita o carta di identità, che veniva inciso sulla propria pelle, in modo che fosse visibile alla società per tutta la vita. Inoltre, non mancavano persone che si concedevano anche tatuaggi che ricordassero le proprie vittorie o eroiche azioni nei combattimenti, dimostrando così agli altri uomini la propria forza ed esaltando la propria muscolatura. Nella sfera femminile, invece, i tatuaggi maori erano utilizzati per migliorare il proprio profilo estetico e la pratica era talmente diffusa che le donne che non avevano tatuaggi sul viso venivano emarginate e non considerati belle dagli uomini della stirpe.
Uno dei tatuaggi maori più diffusi, anche per le donne, era il moko, che stava ad indicare lo status sociale e l’avvenuto passaggio dall’infanzia all’età adulta, probabilmente in concomitanza con il menarca nella donna. Questo tatuaggio, eseguito con un rito ben preciso da tatuatori autorizzati definiti Tohunga ta Moko, era davvero molto complesso, con una serie di motivi ornamentali che ricoprivano l’intero mento della ragazza. Questo rito che segna il passaggio alla fase adulta riguardava anche i ragazzi, che potevano dunque entrare a far parte della comunità, anche se a differenza delle donne il tatuaggio poteva estendersi su tutto il volto.
In realtà, spesso si partiva con un disegno iniziale, un simbolo appositamente studiato per il viso di quella persona, e poi piano piano l’opera veniva allargata sempre più ed anche migliorata se era necessario, il tutto in un arco temporale abbastanza lungo che a volte richiedeva anche tutta la vita.
Oltre al moko, esiste un’altra categoria di tatuaggi maori, quella dei Kirituhi, non riservata ad alcuni status o gruppi della stirpe ma accessibile a tutti, con un significato dei relativi simboli meno marcato ed esecuzione senza alcun rito sacro. Resta, comunque, una categoria molto importante per la tribù Maori che attinge alle icone del Kirituhi per disegnare sulla pelle la fasi più rilevanti della propria vita.
I tatuaggi Maori venivano realizzati fondamentalmente con due tecniche: la prima era il puhoro, mentre la seconda era nota come moko whakairo.
Il primo metodo per realizzare tatuaggi maori si basava sull’uso di uno strumento molto appuntito con il quale la pelle veniva ripetutamente punta, in modo tale da far penetrare i pigmenti sotto la pelle. Il moko whakairo era, invece, un metodo più doloroso ed invasivo, in quanto prevedeva l’utilizzo di arnesi taglienti ed addirittura scalpelli, con i quali si provocavano ferite che venivano scavate e colmate di pigmenti. Una volta guarite le ferite, le cicatrici avrebbero reso più visibile il disegno realizzato.
Significato dei tatuaggi maori
Anche se le tecniche attuali sono ben diverse e certamente meno barbare, i tatuaggi maori restano comunque dei disegni molto graditi, sia dagli appassionati e studiosi della storia dei tatuaggi, sia da coloro che si avvicinano per la prima volta ad un laboratorio di tatuaggi e cominciano a sfogliare il vasto catalogo di immagini.
Le persone che scelgono i tatuaggi Maori, però, lo fanno quasi sempre per il significato che viene celato dietro quei motivi astratti curvi e apparentemente privi di senso. I tatuaggi maori, in realtà, si basano su alcuni simboli (quasi sempre riconducibili alla natura) a cui si associano dei significati ben precisi, così come si può notare negli esempi seguenti:
Ascia: arnese utile in molte occasione, dalla caccia all’agricoltura, oltre che per proteggersi, l’ascia simboleggia il lavoro, la forza, ma anche l’avventura, la lotta ed il superamento degli ostacoli
Amo da pesca: la pesca era per la società Maori una delle fonti di sopravvivenza e da questo deriva il significato insito nel disegno dell’amo, cioè prosperità, fortuna oppure promessa.
Balena: forse per via delle sue dimensioni in natura, la balena nei tatuaggi maori assume il significato di abbondanza, famiglia, nutrimento e cura
Cerchio: il cerchio della vita, l’unità e le origini
Conchiglia: simbolo molto importante per la cultura polinesiana, assume un significato diverso in base al tipo di conchiglia. Quelle bivalvi, per esempio, simboleggiano donne, unione, amore, intimità o il matrimonio, mentre quelle elicoidali o a spirale danno il senso di protezione (guscio dei molluschi)
Delfino: simile al simbolo dei pesci ma con un’accezione più mirata all’armonia, amicizia e protezione
Denti di squalo: fanno parte della categoria Pesci, ma da soli hanno un significato più intenso ed ispirato al senso di protezione, guida e forza, sia nella versione ad una fila, che nella stilizzazione di due file di denti. Il dente può essere rappresentato da un semplice triangolo vuoto, oppure colorato all’interno.
Farfalla: il bruco che si trasforma in una leggiadra farfalla che svolazza verso l’alto dona il significato a questo simbolo, cioè anima, trasformazione e libertà
Fenice: da sempre associata all’immortalità, eternità e rinnovamento
Fiore di loto: perfezione, superamento delle avversità
Fuoco: le fiamme simboleggiano il mutamento
Gufo: emblema della conoscenza, della saggezza e magia
Koru: letteralmente questa parola significa piega o nodo, e graficamente rappresenta i germogli di felce che si aprono. La cultura maori associa al koru la rinascita ed il nuovo inizio
Ibisco: questo fiore esprime molto bene il senso di bellezza e femminilità
Leone: simboleggia molto chiaramente il coraggio e la regalità
Libellula: l’immaginario collettivo dona alla libellula il significato di magia e trasformazione
Lucertola: per capire il significato di questo simbolo bisogna sapere che nella tradizione maori gli Atua (Dei) erano rappresentati da lucertole, che si associano quindi alla fortuna, ai guardiani e alla vita.
Luna: molte culture, compresa quella maori, associano la luna alla femminilità e fertilità
Lupo: nella cultura Maori indica la fedeltà
Murena: è uno considerato nel mito polinesiano come portatore di spiriti maligni, malattie o avversità, per via delle leggende in cui delle anguille avrebbero divorato alcuni uomini
Oceano, Onde, acqua: fonte primaria di cibo, l’oceano (simboleggiato anche con onde) rappresenta la vita, continuità nel cambiamento e la ricchezza
Pesci: fonte principale di sostentamento e principale attività della comunità maori, la pesca ed in particolare i pesci rappresentano la ricchezza, abbondanza e la vita. Possono essere rappresentati con diverse stilizzazioni oppure molto in voga è il disegno delle sole squame, secondo quanto dettato dalle tendenze hawaiiane.
Rondine: significato simile a quello degli uccelli ma con particolare riferimento alle buone notizie
Sole: simbolo ricco di interpretazioni, a seconda del motivo dei raggi, ma in genere rappresenta il continuo ritorno (con riferimento al susseguirsi delle albe), eternità, il rinnovamento e la gioia
Squalo: la forza e la tenacia di questo temibile pesce indica l’adattabilità e la resistenza
Tartaruga: sono diversi i significati associati alla tartaruga maori ma nella maggior parte dei casi stanno a significare la fertilità, famiglia, la pace ed il navigatore oppure la longevità
Uccelli: secondo la tradizione polinesiana gli uccelli sono il simbolo per eccellenza della libertà, capacità di elevarsi oltre le cose terrene e contatto con gli dei, ma anche viaggio o scoperta. Non è raro trovare stormi con al centro un esemplare diverso, che sta a significare la singolarità o l’orgoglio
Posizionamento dei tatuaggi maori
Se credete di poter scegliere da soli la parte del corpo da tatuare con i simboli Maori, soprattutto se avete a che fare con la classe moko, più sacra e intrisa di significati, vi sbagliate di grosso. Infatti, se avete deciso di regalarvi questo tipo di tatuaggi è perché ne avete compreso la storia, il senso e il grande valore che avrà una volta che farà parte della vostra vita.
A questo punto, è molto utile conoscere anche l‘importanza del posizionamento dei tatuaggi maori, in quanto alcuni simboli assumono un significato diverso a seconda della zona su cui vengono fatti ed in base anche agli altri simboli presenti. In genere, per esempio, la parte superiore del corpo è dedicata alla sfera spirituale (Rangi, Cielo), mentre quella inferiore al mondo terreno e materiale (Papa, Terra). Il posizionamento di tatuaggi sulle spalle o sui glutei (parti posteriori del corpo) rappresenta un evento passato, mentre il petto e tutto il lato anteriore è dedicato agli avvenimenti futuri. Esiste anche una differenza fra il lato sinistro, associato alle donne, femminilità e ricettività, ed il lato destro, caratteristico della virilità e natura attiva dell’uomo. I più attenti ed appassionati di tatuaggi maori dovrebbero, inoltre, sapere che esiste anche una legge del bilanciamento, tale per cui si sceglie di fare un tatuaggio sulla gamba destra, a questo dovrebbe corrispondere un tatuaggio sul braccio sinistro e viceversa.
I tatuaggi maori possono essere localizzati su sei zone: testa, busto superiore, busto inferiore/inguine, braccia/spalle, parte inferiore delle braccia e mani, arti inferiori. Vediamo ora nel dettaglio ciascuna di queste zone.
Testa
Come già suggerito prima, la parte alta del corpo è associata ad un contatto spirituale e dunque la testa, che è la parte più estrema, è l’emblema di questo legame con gli dei, fonte di saggezza e conoscenza. Proprio per questo le tribù maori riportavano sul viso il moko, che rappresentava l’identità di quella persona e che non poteva essere assolutamente replicato in un altro viso.
Busto superiore
La zona compresa fra il collo e l’ombelico viene intesa come la zona in cui si conciliano Cielo e Terra. Si tratta, quindi, di un’area armonica e sede di uno spiccato equilibrio che deve evincersi anche nei relativi tatuaggi maori scelti e che dovranno rispecchiare anche sincerità, onore e gioia.
Busto inferiore/Inguine
Questa parte riguarda l’area compresa fra l’ombelico e le cosce ed ha riferimenti meramente dedicati alla vita, alla procreazione, al sesso. In modo particolare, la parte superiore delle cosce è legata al matrimonio, mentre il ventre sotto l’ombelico è una parte che simboleggia l’indipendenza (con riferimento al taglio del cordone ombelicale alla nascita)
Braccia/Spalle
Come si può facilmente immaginare, questa zona è legata ai concetti di coraggio, forza, combattimento.
Parte inferiore delle braccia e mani
Anche in questo caso, il senso dell’area è legata alle funzioni specifiche nella vita quotidiana in cui si usano le mani per creare oggetti e fare qualcosa. Si associano quindi i concetti di creatività ed operatività.
Arti inferiori
I piedi, che rappresentano il più intimo contatto con il mondo terreno (Papa) e che si contrappongo alla testa, sono associati alle cose concrete e materiali. Il resto degli arti inferiori, che ci fanno muovere ed andare avanti, simboleggiano proprio il cammino, inteso come progresso e propensione verso il tempo futuro.
In ogni caso, se non volete seguire i significati storici dei tatuaggi Maori non sentitevi in colpa. In fondo, un tatuaggio è una scelta molto intima che dovrebbe prescindere da ogni considerazione e/o consiglio ma che dovrebbe essere dettata solo dal proprio cuore, trattandosi della scelta di un compagno che sarà nostro fedele alleato per tutta la vita.