Roberta Bruzzone attacca il GF Vip: "Non dovrebbe andare in onda"

In un'intervista rilasciata al sito de "Il Fatto Quotidiano", Roberta Bruzzone ha parlato del caso legato ad Alda D'Eusanio nel "Grande Fratello Vip".

Roberta Bruzzone attacca il GF Vip: "Non dovrebbe andare in onda"

In questi ultimi giorni gli autori del “Grande Fratello Vip” hanno deciso di squalificare Alda D’Eusanio con effetto immediato dalla casa annullando così il suo televoto con Samantha De Grenet. Uno dei primi a scoprirlo è stato Tommaso Zorzi, che ha sparso la voce parlandone con Stefania Orlando e la De Grenet.

Alfonso Signorini, insieme ai suoi autori, ha preso questa decisione quando Alda D’Eusanio ha annunciato, senza nessuno straccio di prova, che Laura Pausini viene picchiata dal suo compagno Paolo Carta. In un comunicato la coppia rivela di aver ufficialmente querelato la giornalista, rivelando che i ricavati della causa saranno devoluti interamente alle associazioni contro la violenza sulle donne.

Roberta Bruzzone contro il GF Vip

La criminologa e psicologa forense, conosciuta in quanto presente tra gli opinionisti di “Ballando con le stelle“, ha voluto parlare del “Grande Fratello Vip”. Per Roberta Bruzzone si tratta di un programma completamente inadatto e si dichiara assolutamente contraria alla sua messa in onda durante questo periodo di depressione che l’Italia sta vivendo.

La criminologa dichiara: “È […] discutibile un programma che è diseducativo sotto ogni punto di vista. Nel cast in mezzo ad alcuni concorrenti ragazzini, ci sono persone di una certa età che pronunciano frasi terribili e non si rendono conto di quello che dicono. Un programma del genere, in un contesto di grande depressione e crisi come quello che stiamo vivendo, non dovrebbe andare proprio in onda”.

Per Roberta Bruzzone il caso legato ad Alda D’Eusanio è stato un enorme passo indietro contro la violenza sulle donne, dal momento che così facendo si trasmette l’idea che si possa parlare di tutto in televisione, mentre la realtà è completamente diversa.

L’intervistata dà una buona parte della colpa anche a Mediaset, accusando l’azienda di aver fondato un programma basato quasi tutto sui comportamenti negativi per avere qualche punto di share in più. Per questo motivo sottolinea di faticare molto nel credere che l’editore non sia consapevole di cosa stia accadendo in quel determinato contesto.

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