In attesa di Sony col PS5, SEGA torna a far consolle, partendo dalla retrogaming Mega Drive Mini

Nonostante l'annuncio di smartphone da gaming, il mondo della videoludica, in attesa delle consolle di prossima generazione, tra cui la nuova PS5, ha assistito al ritorno tra i produttori hardware della mitica SEGA che, presto, sfornerà un Mega Drive Mini.

In attesa di Sony col PS5, SEGA torna a far consolle, partendo dalla retrogaming Mega Drive Mini

Tranne l’annuncio di qualche smartphone dedicato al gaming (come il Razer Phone o lo Xiaomi Black Shark), il mondo della videoludica non ha partorito, ultimamente, grandi novità. Le cose, però, potrebbe cambiare ben presto, visto l’annuncio ufficiale fatto da SEGA nello scorso weekend, e considerati i sempre maggiori rumors che si addensano sulla ventura PlayStation 5 (quindi, di nuova generazione). 

SEGA, per anni, è stata una famosa produttrice di consolle, ottenendo grandi successi con il SEGA Master System, il SEGA MegaDrive (16 bit), ed il SEGA Saturn (32 bit): le cose iniziarono ad andar male col Dreamcast (la sua ultima consolle, a 128 bit), a causa dell’affacciarsi sul mercato di Microsoft, con la Xbox, e – soprattutto – di Sony, con le PS1 e 2. Rischiato il fallimento intorno al 2001, riuscì a convertirsi – nel giro di un paio di anni – in una developer house sfornando e/o distribuendo franchisee molto redditizi, come Total War e Football Manager. Di consolle ufficiali, tranne qualche voce circolata in passato, più nulla ma, nelle scorse ore, nel corso del SEGA Fest 2018 tenutosi in un quartiere di Tokyo, vi è stato l’annuncio del clamoroso ritorno anche nell’hardware per la casa del porcospino blu. 

La piattaforma da gioco, esibita per qualche secondo in un filmato, si chiamerà SEGA Mega Drive Mini, e esordirà nel mercato giapponese entro fine anno, con un prezzo ed una line-up di giochi (16 bit) pre-installati ancora ignoti: al momento, non è possibile sapere se il parco giochi potrà essere ampliato, un po’ come sulla prossima consolle Atari, ma di sicuro appare come una mossa volta a seguire la strada già intrapresa dalle consolle per il retrogaming Nintendo, come la NES e la SNES Mini

Passando alle consolle di nuova generazione, alcuni articoli pubblicati dalla rivista inglese Digital Foundry e dal sito americano SemiAccurate hanno anticipato che la nuova PlayStation 5 dovrebbe montare processori Zen prodotti a 7 nanometri e con 8 core, simili agli attuali Ryzen 7 ma con frequenza di clock inferiore, e potenti GPU (11 TFLOPs) – forse AMD – con architettura Navi (fino a 80 compute unit): lo storage dovrebbe essere SSD, mentre la RAM (GDDR6) potrebbe raggiungere i 18 o 24 GB di ammontare. 

Alla nuova consolle PS5 di Sony, retrocompatibile sin dall’inizionon dovrebbe mancare – secondo l’ex CEO Andrew House – il supporto ai dischi ottici che, benché stiano patendo problemi di capienza (i Blu-Ray da 45 GB costringono a rilasciare a parte diversi asset 4K), sono più che necessari per espandersi in mercati come India e Cina ove la distribuzione fisica dei contenuti va ancora molto per la maggiore. 

Per il resto, l’analista Michael Pachter ritiene che, considerando la costosità attuale dell’hardware necessario, la PS5 – con un visore VR dedicato (non si sa se incluso o meno in confezione) – arriverà non prima del 2020: in tema di prezzi, una fonte anonima ha parlato di 399 dollari al momento del lancio.

 

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