Il 17 agosto 2017 è una data che ha segnato drammaticamente un pezzo della nostra storia, e i suoi tristi avvenimenti hanno fatto commuovere e soffrire il mondo intero, che piange con estrema sofferenza tutte le vittime degli attentati terroristici, che ancora oggi continuano a spargere terrore e sangue in molti Paesi.
Ad aggiungersi nel mirino del terrorismo è la Spagna che con gli attentati di Barcellona e Cambrils è diventata la nuova vittima della crudeltà jihadista che in passato ha colpito tristemente la Francia, la Germania e il Regno Unito, impressionando con la sua spietata violenza tutto il mondo.
Ogni attacco ha l’obbiettivo di impaurire e terrorizzare le persone cosi da rubargli anche la semplice libertà di trascorrere una giornata serena con i propri cari, proprio come è successo alle numerose vittime di Barcellona che – durante una bellissima giornata estiva – stavano vivendo attimi felici nei dintorni della famosa Rambla, meta turistica molto ambita e ricercata dai tanti turisti, fino a quando un furgone ha travolto le loro vite spezzandone la felicità, i sogni, e gli affetti.
Tra le numerose vittime emerge il nome del giovane spagnolo Pau Pèrez Villa, ormai conosciuto come “la vittima dimenticata di Barcellona” in quanto il suo nome e la sua triste storia non sono stati menzionati dai mass media, cosi da suscitare gli animi dell’opinione pubblica che hanno voluto fortemente rendere omaggio al giovane ragazzo, naturalmente insieme ai nomi di tutte le altre vittime.
Pau è stato brutalmente assassinato da un jihadista con numerose coltellate all’interno della sua auto, una Ford Focus e, secondo le ricostruzioni degli agenti, il terrorista avevo bisogno della sua auto per muoversi all’interno della città. Il destino del giovane Pau non ha impedito che il ragazzo si trovasse nello stesso momento e nella stessa strada del terrorista, che ha spento la sua vita a soli 34 anni.
I media hanno forse trascurato o dimenticato la storia di Pau ma, fortunatamente, molte persone attraverso i vari social network hanno diffuso la notizia così da permettere alla collettività di conoscere anche questa ulteriore storia che, insieme alle altre, ha commosso e spezzato il cuore di tutta l’umanità. Alcuni utenti si sono fortemente schierati contro i giornalisti, parlando di “morti di serie B”, e hanno accusato i giornali di utilizzare le notizie solo per far risaltare la loro testata giornalistica escludendo altre storie importanti.
Su Twitter e Facebook sono stati postati moltissimi messaggi di cordoglio per Pau, e per tutte le altre vittime, cosi da onorare ogni persona, ogni ricordo, ogni singola storia che – purtroppo – è stata segnata da un finale triste, firmato con la mano maligna del terrorismo.