Ridotta in appello la pena degli aggressori del nuotatore Manuel Bortuzzo

Pena ridotta in appello a 14 anni e 8 mesi di carcere per i due attentatori che con un colpo di pistola hanno costretto sulla sedia a rotelle il nuotatore Manuel Bortuzzo nella notte tra il 2 e 3 febbraio del 2019, nel quartiere periferico dell’Axa, a Roma.

Ridotta in appello la pena degli aggressori del nuotatore Manuel Bortuzzo

Manuel Bortuzzo, il nuotatore di vent’anni residente a Roma, a un anno e mezzo dal suo ferimento, continua a ripetere che prima o poi tornerà a camminare. Continua la sua vita normalmente e ad allenarsi, e si informa su quanto sta avvenendo in aula attraverso il suo legale Massimo Ciardullo.

In merito ai due attentatori che con un colpo di pistola l’hanno costretto sulla sedia a rotelle nella notte tra il 2 e 3 febbraio del 2019, nel quartiere periferico dell’Axa, a Roma. questi ultimi in primo grado erano stati ritenuti responsabili di duplice tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e la Procura generale aveva chiesto la conferma in appello della sentenza a 16 anni di reclusione.

Sembra che i due imputati, Lorenzo Marinelli, 25 anni, e Daniel Bazzano, 26 anni, abbiano avuto uno sconto di pena a 14 anni e otto mesi, in quanto hanno sempre sostenuto di aver fatto fuoco “per errore“.

Lo sconto di pena, nasce dal fatto del mancato riconoscimento del tentato omicidio anche a carico della ragazza che era con Manuel e che fu sfiorata dai tre proiettili, uno dei quali andò a segno prima che la pistola si inceppasse. Non volevano cioè colpire Bortuzzo, che era con la sua fidanzata Martina, ma vendicarsi di chi li aveva picchiati pochi minuti prima in un pub.

Andando a recuperare l’arma nello scooter che si trovava in un nascondiglio, erano tornati colpendo la coppia alle spalle senza neanche accorgersi di chi fossero: in seguito, gettarono l’arma e si diedero ad una fuga di tre giorni. I due, entrambi di Acilia, si erano costituiti dopo il ritrovamento della pistola in piazza Archiloco, all’Axa. 

Secondo il giudice, l’omicidio era premeditato e i due dimostrano una totale mancanza di ravvedimento dei propri errori nel tentato omicidio commesso, una condotta criminale e violenta, e nessun segnale di cambiamento. Sono altresì soggetti pericolosi e tendenti alla reiterazione del reato.

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