Recap davvero ricco per il fine settimana di Twitter che, oltre ad aver offerto vari spunti con le dichiarazioni, le interviste, e i tweet di Elon Musk, ha anche stretto un accordo in materia di criptovalute e, soprattutto, rilasciato l’opportunità di pubblicare post da 10.000 caratteri.
Come noto, sono spesso le dichiarazioni di Musk a destare sensazione per quello che riguarda il suo social network Twitter e così è stato anche martedì scorso quando, nel corso di un’intervista a James Clayton della BBC attraverso uno Spaces, il miliardario CEO anche di Tesla e Space X ha ammesso di aver comprato Twitter semplicemente perché vi è stato costretto, visto che sicuramente la causa legale che gli era stata intentata per essersi ritirato dall’impegno d’acquisto sarebbe finita con la costrizione a ultimare la transazione per 44 miliardi di dollari, ovvero per 54,20 per azione.
L’intervista in questione, nata dal fatto che Musk aveva etichettato la BBC e NPR come “media finanziati dal governo“, proseguita con Musk che ha rietichettato ambedue le emittenti come “finanziate pubblicamente“, ha permesso di apprezzare altre perle dell’istrionico imprenditore: secondo quest’ultimo di tutti gli inserzionisti che si erano ritirati la maggior parte è già tornata o ha detto che sarebbe tornata e, in particolare, Apple sembrerebbe a suo agio nel pubblicizzare gli iPhone su Twitter.
In merito ai guasti, verificatisi da quando ha licenziato la maggior parte degli ingegneri del social, Musk ha sostenuto che la maggior parte siano stati risolti: peccato che se ne verifichino continuamente di nuovi, come qualche giorno fa quando i tweet di Twitter Circle, riservati a una stretta cerchia di persone, sono diventati pubblici. Infine, in merito sempre ai licenziamenti e agli inserzionisti, Musk ha detto che porteranno a un flusso di cassa positivo e che “siamo più o meno in pareggio a questo punto“.
Dalle dichiarazioni, ai fatti. Secondo diverse testate, Musk avrebbe comprato circa 10.000 GPU, forse delle Nvidia H100 con architettura Grace Hoppe, per destinarle, nel database ora principale, di Atlanta, all’addestramento “di sistemi di intelligenza artificiale generativa di ultima generazione“.
In una serie di Tweet, poi Musk ha annunciato anche altro. Innanzitutto l’uomo più ricco al mondo ha riferito che la data finale, vera, per la rimozione delle vecchie spunte blu sarà il 20 Aprile: dopo quella data dovrebbero esservi spunte di verifica solo per utenti, aziende, enti governativi che abbiano pagato per ottenerle. La precedente timeline, non rispettata, era del’1° Aprile (e no: non era uno scherzo).
Ovviamente Musk ha sempre in animo di spingere l’abbonamento Twitter Blue. A tal proposito è stato spiegato che Musk una volta ogni tot di settimane terrà delle sessioni di “chiedimi tutto” e a volte anche degli Spaces, per i soli abbonati. Come noto, in passato gli abbonati potevano pubblicare post di massimo 4.000 caratteri e, ora, è in rilascio la novità per la quale si possono pubblicare, se abbonati, post da massimo 10.000 caratteri, potendo migliorare la presentazione dei propri scritti mediante la formattazione del corsivo e del grassetto.
Espandendo la funzione “Cashtag” che, mediante TradingView, permetteva di pubblicare i dati di un limitato numero di criptovalute e azioni, Twitter ha infine stretto un accordo con eToro “per mostrare informazioni in tempo reale sulle azioni e sui prezzi delle criptovalute“.
Infine, SuperFollows, attivo in Canada, USA, Australia e Nuova Zelanda, diventa Subscriptions e consente di pagare 3-10 dollari per avere badge speciali, contenuti e Spaces esclusivi dai creators che decidono di sostenere in tal modo. Va notato che, per 12 mesi, i creators dovranno solo pagare le commissioni su questi abbonamenti sul web e nell’app store ma non subiranno alcuna trattenuta su quello che guadagneranno.