Twitter, il noto social network del canarino azzurro da poco comprato da Elon Musk, nelle scorse ore è balzato agli onori della cronaca hi-tech per diversi rumors a proposito delle prime fasi della sua riorganizzazione, ma anche in merito all’eventuale arrivo di nuove funzioni, e in relazione a una campagna di phishing che lo vede coinvolto suo malgrado.
Ad acquisizione di Twitter avvenuta, Elon Musk ha licenziato i 4 maggiori manager del social co-fondato nel 2009 da Jack Dorsey corrispondendo loro, secondo la società di analisi aziendale Equilar, una buonuscita di 122 milioni di dollari: nel contempo, al momento dell’acquisizione, secondo i dati depositati presso l’ente di vigilanza della Borsa americana, la SEC (Securities and Exchange Commission), il miliardario sudafricano ha assunto la carica di amministratore delegato licenziando, “in conformità ai termini dell’accordo di acquisizione, in vigore dal momento di efficacia dell’acquisto“, tutti e 9 i membri del consiglio di amministrazione (tra cui il nome di spicco è quello, appunto, dell’ex CEO Parag Agrawal).
Ancora in tema di licenziamenti, in precedenza il New York Times aveva notiziato di un licenziamento dei dipendenti prima del 1° di Novembre, per evitare di corrispondere loro le dovute sovvenzioni in azioni maturate in quel momento: il fatto è stato poi smentito da Musk che, però, all’agenzia Reuters non ha commentato la nuova indiscrezione, diffusa dal Washington Post, che si è affidato a una persona a conoscenza della materia.
Secondo la fonte, rimasta anonima, l’avvocato delle celebrità e assistente legale di vecchia data di Musk, Alex Spiro, avrebbe guidato le conversazioni sui tagli ai posti di lavoro. Nello specifico, i licenziamenti, che dovrebbero riguardare 2.000 dei 7.000 dipendenti registrati secondo un documento normativo a fine 2.021 (quindi il 25% della forza lavoro), coinvolgerebbero diversi dipartimenti, con un impatto che si farà sentire in particolari tra i team di vendita, prodotto, ingegneria, sicurezza, legale e fiducia. Nella riorganizzazione di Twitter, in questa fase, sembra inoltre che Musk sia aiutato (per sua stessa ammissione) dall’ingegnere e tecnologista di origine indiana Sriram Krishnan (con un passato in Facebook e Snap) che, presso l’azienda di venture capital Andreessen Horowitz, si occupa del portafoglio crittografico.
Tra le novità funzionali che potrebbero arrivare presso Twitter con Musk al timone di comando, una potrebbe prevedere, secondo l’esito di un sondaggio condotto dal volubile imprenditore, il ritorno in campo della piattaforma creativa Vine, comprata da Twitter nel 2012, con funzionalità quali la realizzazione di loop creativi di 6 secondi. L’app fu chiusa nel 2016, con 200 milioni di utenti attivi (la cosa più stupida che abbiano mai fatto, da un punto di vista aziendale, secondo Musk) e 1,5 miliardi di loop visualizzati sin dalle origini: al suo posto è poi nata la Vine Camera app, che consente di girare video da 6.5 secondi, salvabili nel rullino dell’app o sharabili su Twitter.
Dal leaker Alessandro Paluzzi, invece, arrivano le indiscrezione secondo cui Twitter sarebbe al lavoro per consentire di ricevere tramite WhatsApp il codice di verifica (veicolato dall’account business di Twitter) e per assicurare la programmazione degli Spaces anche nelle Community. Dall’account ufficiale Twitter Dev, invece, arriva la conferma di un test (“NFT Tweet Tiles“) appena partito in pubblico che permette, su alcuni collegamenti a NFT su @dapperlabse, @raribile, @Jumptradenft, e @MagicEden, di vedere – accanto a dettagli come il creatore e il titolo dell’opera digitale – anche un’anteprima più grande per la stessa.
Al momento, però, quello che è certo è che le prime dichiarazioni di Musk sulla verifica degli account hanno ingenerato, secondo a TechCrunch, una campagna di phishing che sta mettendo in pericolo la sicurezza degli account del social, visto che gli hacker, tramite un frame ospitato sull’host web russo Beget, nell’ambito di un finto modulo di assistenza Twitter per la gestione della faccenda, stanno carpendo la password, l’indirizzo Twitter e il numero di telefono degli utenti del social.