Abbiamo intercettato un articolo apparso suRepubblica.it che riporta alcune recenti dichiarazioni del presidente del Consiglio. Per il premier Enrico Letta non ci sono alternative politiche all’attuale maggioranza. Nemmeno il voto può considerarsi tale.
E citando Moro afferma: “questo è il tempo che ci è dato, abbiamo la responsabilità di dare risposte alle esigenze di questo tempo”. Discutibile la strategia di Letta di utilizzare l’autorità di un politico protagonista di una drammatica vicenda, strumentalizzando il pensiero di uno statista morto ammazzato.
Letta vi sta dicendo: “questo è un tempo di austerità, cessione quasi totale della sovranità nazionale, perdita di significato istituzionale e giuridico della Costituzione della nostra Repubblica, svendita del patrimonio privato e pubblico ai capitali esteri, precarizzazione del lavoro, trasformazione dell’Italia in una colonia del Nord Europa, povertà, di immigrazione dei giovani in altri paesi (dove grazie all’Euro la ricchezza di è spostata di più), aumento degli scontri sociali, dei suicidi per motivi economici, di informazione di regime (europeista)… e noi (le istituzioni) abbiamo la necessità di dare risposte alle esigenze di questo tempo con un ulteriore carico maggiore di tutto questo”.
In sintesi: più Europa.
Ed è chiaro che una tale situazione, innescando una crisi della democrazia rappresentativa (scollamento della politica dagli interessi della cittadinanza, potere decisionale in mano all’UE, aumento della corruzione, astensionismo elettorale…) inneschi anche atteggiamenti da parte della politica di strenua difesa dall’opinione pubblica e dal pericolo che i processi democratici rappresentano per un regime in disfacimento.
Ci ritorneremo. Intanto resistiamo e studiamo.