Google, il colosso del web attivo in diversi settori, compreso l’hardware, basti pensare ai recenti smartphone Pixel 6 e 6 Pro, non dimentica uno dei suoi primi amori, YouTube cui – come evidenziato dal breve recap a seguire – deve tanto, in termini di profitti, di influenza massmediale, e di record su smart TV. Una delle tante dimostrazioni di questa mai nascosta attenzione si è avuta anche grazie alle novità appena concesse in rilascio, o prospettate, in merito a YouTube Music.
Nelle scorse ore, Alphabet, casa madre di Mountain View, ha diffuso i dati della seconda trimestrale del 2021, evidenziando, rispetto allo scorso anno, il record assoluto in fatto di entrate, con 61.9 miliardi di dollari (vs i 38.3 del 2020), ed il quarto trimestre di fila in crescendo anche per i profitti netti, con 18.5 miliardi di dollari (vs i 6.9 del 2020). Analizzando nel dettaglio i dati forniti, emerge come l’unico segmento ancora in perdita sia il Cloud, con 591 milioni di dollari di passivo, anche se le entrate sono salite di molto, da 3 a 4.6 miliardi di dollari e, quindi, il punto di pareggio è sempre più all’orizzonte: gran parte dei meriti dei profitti, invece, va alla pubblicità, alla ricerca e a YouTube.
Quest’ultima, da tempo sbarcata sulle smart TV, non solo come abbonamento alternativo ai canali via cavo (negli USA), ma come app standard ad hoc per gli apparecchi televisivi smart, sta ottenendo non pochi successi: a renderlo noto è Google stessa che, nel far presente la cosa anche in favore degli investitori pubblicitari, ha notato come il 15% dei suoi users loggati guardi quasi esclusivamente (dal 90% in su) YouTube sugli ampi schermi di una televisione. Anche il Bel Paese fa parte di questo trend visto che, a quanto pare, nel Maggio scorso più di 15 milioni di concittadini hanno apprezzato YT sul proprio televisore evoluto.
Oltre che dai bilanci, e dai successi sulle TV, l’importanza di YouTube è stata appena certificata anche dalla pubblicazione di una ricerca condotta presso il Center for Social Media and Politics dell’università della Grande Mela, dalla quale si desume un rapporto tra le decisioni assunte dalla piattaforma per arginare i video falsi post presidenziali USA (quando si parlava di brogli o errori nel conteggio dei voti) e la circolazione di video di disinformazione sui social, tra cui Twitter: quando nel Dicembre scorso si decise di rimuovere dalla piattaforma tutti i video che ipotizzavano tesi non verificate in merito a frodi elettorali in favore di Biden, la percentuale degli stessi condivisi sul canarino azzurrò calò drasticamente, quale dimostrazione che è ancora YouTube la piattaforma video “più partecipata e consumata del web“.
Belle notizie a parte, YouTube ha fatto parlare di sé, nelle scorse ore, anche per due importanti novità concrete per gli users dello spin-off Music. Questi ultimi, dopo l’esclusiva iniziale in favore dei Galaxy Watch 4 di Samsung, ora potranno sfruttare YouTube Music anche sui wearable con Wear OS meno recenti, tra cui TicWatch E3, Fossil Gen 6 (anche in versione Michael Kors Gen 6), e TicWatch Pro 3.
A partire da Novembre, ancora in quota YouTube Music, vi saranno importanti cambiamenti nell’esperienza d’uso. Come noto, anche gli utenti gratuiti potranno ascoltare in background la musica, ma ciò imporrà di dover differenziare in altro modo questi ultimi dagli utenti paganti di YouTube Premium. La modalità in cui ciò avverrà prevede che, mentre ora anche gli utenti free possono guardare video (es. cercandoli in Esplora o nella Home, senza però poter sfruttare in cima al lettore “Now playing” il selettore “Song/Video”), dal 3 Novembre saranno solo gli utenti del piano Premium a poter vedere i video, laddove quelli non paganti potranno esclusivamente ascoltare i contenuti audio.