Dopo la valanga di rumors emersa a fine Gennaio, Twitter è tornata a essere protagonista in ambito social, attraverso due avvenimenti ufficiali, rappresentati dalla presentazione di una novità ormai messa a regime e dall’avvio di un importante test.
Lo scorso Dicembre, Twitter comunicò d’aver iniziato a testare, con pochi utenti, una funzione per proteggere gli utenti più impressionabili, consentendo ai postatori, nel redigere un tweet, di aggiungere una tantum degli avvisi, nel caso i cinguettii contenessero foto o video sensibili. La novità in questione, secondo quanto ha reso noto l’account istituzionale Twitter Support, è stata ora messa a disposizione in tutto il mondo, in favore degli utenti della versione Android e web based del microblog, col coinvolgimento anche di alcuni utenti iOS.
Per avvalersene, basta redigere un comune post, aggiungervi un video o una foto e, dall’icona in basso a destra dei tre puntini, posta nel medium scelto, optare per il pulsante rappresentato da una bandierina, in fondo a destra. A quel punto si potrà apporre un avviso sul contenuto scegliendo, oltre a motivazioni quali nudità e violenza, anche “sensibile”.
Decisamente intrigante, poi, è la scoperta di un test da parte della leaker Jane Manchun Wong, poi confermato genericamente (ma con promesse di ulteriori dettagli in merito) alla testata CNET da Twitter stessa (“cerchiamo sempre nuovi modi per aiutare le persone ad avviare e impegnarsi in conversazioni“). Secondo gli screenshot condivisi in proposito, sembra che Twitter, per consentire agli utenti di esprimersi al meglio, sarebbe pensando a una innovazione che andrebbe oltre il già avvenuto raddoppio dei caratteri massimi (dal 2017 sono 280) per i tweet e il già operativo (dal 2020) sistema dei “thread continui” (che permette di concatenare vari tweet a quello principale).
Nello specifico, si tratterebbe della funzione, a quanto pare provvista di un’apposita sezione, “Twitter Articles“, che permetterebbe (non è chiaro in che modo) di scrivere testi più lunghi: al momento, si ipotizza che tale miglioria potrebbe essere messa a disposizione di particolari categorie di twitteriani, magari rappresentate dai Super Follower o dagli abbonati (per 2.99 dollari al mese, in Canada, USA, Australia e Nuova Zelanda) al programma Blue.