Twitter, diventata glamour come non mai con l’arrivo di Elon Musk al timone di comando, si appresta a inanellare diversi grossi cambiamenti a livello strutturale, ma anche funzionale, senza dimenticare il fattore sicurezza.
In quota Elon Musk, sembra chiaro che il nuovo proprietario di Twitter intenda affrontare il 2023 con un social già profondamente rivoluzionato. Nel giorni scorsi, si era parlato di una riduzione del personale pari al 75%, ipotesi poi smentita, in favore (ma non ufficialmente) di un taglio più light (20/25%) al personale. Nelle scorse ore, il balletto delle cifre sui licenziamenti dei dipendenti si è ravvivato grazie a un articolo, pubblicato dal portale economico Bloomberg, secondo il quale il nuovo amministratore delegato del social, Musk appunto, avrebbe stabilito un taglio di circa 3.700 dipendenti, pari al 50% della forza lavoro, da comunicarsi ai diretti interessati entro domani, cioè entro venerdì 4 Novembre.
A chi se ne andrà, in quanto licenziato, come si suol dire “ponti d’oro”, o quasi: nello specifico sembra che siano contemplati 60 giorni come indennità di fine rapporto. Il personale, inoltre, secondo quanto riferisce Cnet, potrebbe essere coinvolto anche in un altro modo, ovverosia col cambio della modalità di lavoro, a danno dello smart working, dacché a tutti i dipendenti potrebbe essere chiesto di andare ogni giorno in ufficio, nel caso – beninteso – che intendano restare sul libro paga del canarino azzurro.
Tra le novità più concrete in arrivo, sembra che Musk, che nel frattempo sta anche conducendo un sondaggio sul suo profilo per sapere se gli inserzionisti dovrebbero supportare la libertà di parola (per ora votatissima con quasi l’80% di preferenze) o il politicamente corretto (e, come sott’inteso, la “Cancel culture”), nel contesto che porterà l’abbonamento Blue a costare 8 euro con tanto di verifica dell’account via spunta blu, abbia in animo di scorporarvi la funzione di editing dei post, per concederla gratis (a mo’ di contentino) a tutti.
Lo scorso Giugno, l’ex CEO Agrawal aveva confermato che, dopo 7 anni (dal 2015 cioè), sarebbe tornata la conferenza dedicata agli sviluppatori, il famoso Chirp di Twitter che, però, nelle scorse ore, è stato cancellato, almeno per quest’edizione, visti i tanti cambiamenti in corso accennati e ipotizzati, ma con la promessa di rivelare delle novità in futuro, visto che il team del canarino azzurro “sta lavorando per rendere la piattaforma migliore per tutti, sviluppatori inclusi“.
Sempre tra le iniziative comunicate, vi è quella secondo cui, in pochi giorni, sarebbero stati cancellati oltre 1.500 account accusati di fare disinformazione sulla riduzione della sicurezza in Twitter a seguito del cambio di proprietà: contestualmente, si è fatto in modo che i contenuti incriminati non sian visti né letti, riducendone quasi a zero le impressioni. Anche in vista delle elezioni di midterm americane, poi, è stato congelato “l’accesso agli strumenti di moderazione interni” per impedire, secondo Bloomberg, “ai dipendenti di modificare il codice del software di Twitter in questa fase di passaggio“.