La nota piattaforma di streaming multimediale Netflix, nelle scorse ore, alle prese con diverse iniziative per il mercato italiano, avrebbe preso le prime decisioni per arginare la propria crisi di abbonati: nel contempo, emergono dati poco rassicuranti, almeno in Italia, sulla prassi della condivisione delle password, e la prospettiva di una class action da parte degli investitori della piattaforma.
La prima novità relativa a Netflix di quest’avvio di settimana riguarda il calo di utenti (200 mila, su una base di 200 milioni di abbonati, presto seguito nel secondo trimestre da un probabile calo di altri 2 milioni) annunciato in occasione della prima trimestrale del 2022, con conseguente crollo in Borsa il giorno successivo (- 35% del valore azionario). Nei giorni scorsi, uno degli investitori della piattaforma, Imperium Irrevocable Trust, ha citato in giudizio i co-CEO (Sarandos e Hastings) e il responsabile finanziario (Neuman) della stessa per aver sostanzialmente nascosto le difficoltà che si stava incontrando nel preservare la base di utenti, cui si aggiungevano quelle rappresentate da una crescita lenta (in ragione della concorrenza e della condivisione delle password).
La citazione in questione, che potrebbe diventare una class action nel caso aderissero altri stakeholder che, tra il 19 Ottobre 2021 e il 19 Aprile 2022, possedevano azioni di Netflix, potrebbe portare a un risarcimento dei danni a cui il giudice potrebbe anche aggiungere altre forme di compensazione, qualora dovesse ritenere la condotta dei dirigenti (che tra l’altro non informarono tempestivamente delle succitate difficoltà) fuorviante posto che, a quanto pare, avrebbero fornito “prospettive di crescita false, fuorvianti e prive di una base ragionevole“.
Passando ad un’altra cattiva notizia per la piattaforma, secondo un sondaggio condotto da time2play in relazione all’uso di Netflix in Italia, è emerso come l’84% degli abbonati condivida l’account con amici e parenti e come il 54% degli users adoperi l’account Netflix di parenti o amici senza sborsare un euro, con i dati che palesano come in media in Italia si tenda a condividere un account di Netflix con 2,7 persone.
Anche in ragione di questi dati, più o meno gravi anche in altri mercati, secondo il New York Times, che ha avuto modo di mettere le mani su una memo interna diffusa ai dipendenti, si è deciso di anticipare, entro fine anno, l’arrivo degli spot nella piattaforma (non è chiaro di che durata e frequenza), verosimilmente con l’accennato piano d’abbonamento low cost inclusivo di qualche annuncio pubblicitario. Nel contempo, si prevede di mettere a regime quanto sinora solo timidamente testato per porre fine alla condivisione delle password, attraverso il sistema che permetta di condividere l’account con due persone estranee al proprio nucleo familiare, pagando un piccolo extra per ognuno di loro.
Passando alle buone notizie, Netflix, che a tal proposito ha diffuso un trailer, ha reso noto che dal 3 Giugno andrà in onda la seconda stagione del game show (a episodi) “The floor is lava” in cui dei concorrenti dovranno barcamenarsi tra ostacoli vecchi e nuovi (un vulcano scivoloso) per raccogliere oggetti, attaccandosi a lampadari ed altro per saltare da una base all’altra, evitando di cadere in un pavimento liquido che simula la lava.
In occasione dell’apertura degli uffici italiani a Roma, nella zona di via Veneto, Netflix ha accennato ad alcuni progetti in arrivo per il palinsesto italiano, tra cui una nuova avventura animata, in 6 episodi da mezzora, del fumettista Zerocalcare, una serie TV ispirata al romanzo il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, Odio Il Natale, ovvero la prima serie natalizia nostrana targata Netflix, ma anche alcuni film, tra cui l’eloquente “Il Caso Alex Schwazer”.