Facebook: polemiche sui diritti civili e le fake news, accordi musicali, progressi AI

Menlo Park, impegnata in iniziative musicali e in ambito AI, è ancora una volta sotto il fuoco incrociato di chi la critica per la disinformazione e il tema dei diritti civili, nonostante siano state da poco varate iniziative contro le fake news da coronavirus

Facebook: polemiche sui diritti civili e le fake news, accordi musicali, progressi AI

Continuano le polemiche sul tema dei diritti civili, e della disinformazione, presso il noto social network Facebook che, nel contempo, ha annunciato nuovi accordi con l’industria discografica, per consentire il libero uso delle tracce musicali, anche in Reels, e ulteriori traguardi raggiunti dal machine learning della sua intelligenza artificiale. 

Ormai da qualche settimana, Facebook è sotto scacco da parte dei suoi investitori pubblicitari, che hanno sospeso i rispettivi investimenti per costringere Menlo Park a decisioni più radicali sulla gestione dei contenuti controversi tollerati e, al massimo, nascosti: l’ultimo grosso brand a unirsi all’iniziativa, seppur in modo silente mediante lo spostamento dei piani d’investimento, è Disney che, anche su Instagram, ha sospeso gli investimenti per Disney + (nel primo semestre del 2020 già pubblicizzato sul social, secondo Pathmatics, con 210 milioni di dollari di inserzioni) e per Hulu (16 milioni di dollari di pubblicità tra la metà di Aprile e la fine di Giugno).

Altri problemi, per il noto social, vengono da un’inchiesta del New York Times che, dopo aver rilevato come solo qualche mese fa, ad Aprile, fosse stata rimossa la categoria di target (da 78 milioni di profili) “pseudoscienza”, che poteva essere selezionata dagli investitori per le loro pubblicità, riportando le lamentele di una consulente del gruppo Bad Science Watch, Anne Borden King, ha documentato come i malati di cancro siamo spesso bersaglio di truffe e disinformazione relativamente alla loro condizione, attraverso inserzioni che propongono rimedi non tossici, privi di effetti collaterali (es. ricorso all’argento colloidale o ai semi di cumino), spesso presso lussuose spiagge messicane o esclusivissime cliniche.

Di recente Facebook ha dovuto affrontare un problema del genere riguardante, però, le informazioni diffuse sul coronavirus, problematica alla quale ha reagito tramite avvisi nel caso si condividano articoli più vecchi di 3 mesi (quindi fuori dal loro contesto temporale, suscettibili di ingenerare confusione) mentre, prossimamente, nel condividere post sul Covid-19, ai condivisori sarà mostrato un avviso in cui, a parte l’indicazione della fonte del contenuto, sarà presente un link al Centro informazioni sul coronavirus, messo in campo a inizio pandemia. Ancora sul tema della polmonite atipica, e delle routine per fronteggiarne la diffusione, da Menlo Park è arrivata la comunicazione della chiusura del gruppo “Unmasking America”, popolato da 9.600 utenti, che sconsigliava di usare le mascherine, sia per i danni fisici (es. minor afflusso di ossigeno al cervello) che psichici (tra cui l’introiezione dell’obbedienza cognitiva) che queste ultime avrebbero potute arrecare. 

Un’altra iniziativa volta a frenare il potenziale deflagrare di nuove polemiche, secondo la CNN, ha visto Facebook dare ascolto ad alcuni attivisti LGBTQ nel vietare, agli inserzionisti, di pubblicizzare terapie di conversione da quelle condotte sessuali ritenute “non convenzionali”: nello specifico, secondo quanto spiegato dal social nella sua conferma, col fine di impedire che gli utenti siano attaccati sulla base dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale saranno aggiornate le policy “per vietare la promozione dei servizi di terapia di conversione“.

Abbandonando il terreno dei diritti, Facebook, che il 1° Agosto si avvia a lanciare negli USA un servizio di video musicali ufficiali alternativo a YouTube, ha appena siglato un accordo con l’associazione degli autori, dei compositori, e degli editori musicali indiani, in base alla quale gli utenti potranno usarne le tracce musicali su Facebook, Instagram, anche via adesivi musicali o Reels. In cambio, l’associazione (IPRS) otterrà più visibilità per i propri affiliati e guadagnerà delle royalties in base all’uso del proprio database. 

Infine, il team di Mark Zuckerberg addetto alle ricerche ha reso noti i risultati raggiunti dalla tecnologia RTX Voice che, nata per aiutare in ambienti rumorosi chi abbia problemi di udito, si presta a sostenere anche le applicazioni di realtà aumentata/virtuale ed il campo dell’assistenza personale. Ciò avverrà mediante un sistema che, addestrata l’AI a mantenere le frequenze dei diffusori ancorate ai vari canali, è in grado di isolare le voci di 5 persone dai rumori di fondo, tenendole tracciate, e distinte l’una dall’altra. 

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