Facebook: passi indietro sulla privacy, ma progressi nella gestione dei contenuti rimossi (inappropriati o per errore)

Facebook, nel mentre prosegue la lotta contro i contenuti inappropriati, e per il reintegro di quelli rimossi per errore, porta avanti i suoi progetti relativi agli smart spaker, e riduce la tutela della riservatezza personale a due terzi dei suoi iscritti.

Facebook: passi indietro sulla privacy, ma progressi nella gestione dei contenuti rimossi (inappropriati o per errore)

Facebook continua a procedere in modo ondivago sulla privacy, barcollando tra ampie promesse e parziali passi indietro. Nel contempo, procedono i programmi relativi agli speaker smart per la domotica by Menlo Park, ed anche la lotta contro i contenuti che incitano al terrorismo: la bella notizia è che, in caso di ingiusta rimozione di un post, si potrà fare ricorso

Ultimamente, nonostante le promesse fatte da Facebook al cospetto del Congresso americano, il noto social network di Menlo Park sta facendo delle parziali retromarce. Qualche giorno fa, infatti, hanno iniziato a fare la loro comparsa gli alert che propongono agli utenti europei di attivare il riconoscimento facciale, addolcendolo con i pro che questo strumento apporterebbe qualora consentito. Ora, invece, grazie all’agenzia stampa Reuters, emerge che le tutele europee in tema di riservatezza – che si era promesso di estendere a tutti gli utenti della piattaforma – vedranno l’esclusione di 1.5 miliardi di iscritti: tra un mese, infatti, entreranno in vigore i nuovi termini di servizio che sposteranno gli utenti di Oceania, Asia, Africa, ed America Latina, da Facebook Irlanda a Facebook USA, col risultato che, in caso di gravi violazioni, non saranno comminabili le multe salate (sino al 4% del fatturato) e non si potrà intentare una causa (presso il foro irlandese) al colosso americano, come invece possibile per gli iscritti europei. 

Sempre in merito alla privacy, ma più in ambito hardware, il portale Digitimes ha scoperto che Facebook presenterà ad Ottobre i suoi (solo ritardati) speaker smart, forse col nome commerciale di Portal ad identificare la famiglia di device all’interno della quale si andranno a collocare Aloha (più costoso, con un monitor dall’inclinazione regolabile) e Fiona: i due prodotti per la domotica by Menlo Park saranno realizzati dalla taiwanese Pegatron (a partire da Giugno, con il lotto del 2018 decurtato del 20% mentre quello del 2019 sarà secondo programmi) e monteranno display da 15 pollici forniti dalla coreana LG Display

Certo, lo smacco d’immagine subito con l’affaire Cambridge Analytica brucia ancora e, per Zuckerberg, è impossibile ignorarlo. Per tale motivo, nelle scorse ore, sul blog ufficiale del network, è stata pubblicata un’utile (per i meno smaliziati) infografica che, dopo aver introdotto come funziona Facebook, spiega come controllare al meglio ciò che si vede, come post e inserzioni, nel proprio NewsFeed (cosa vedere per primo, cosa occultare, da chi prendersi una pausa, etc), e come verificare quello che si condivide (scegliersi il pubblico, accertare le app ed i servizi che hanno accesso alle nostre info, etc). 

Infine, Facebook si è concessa qualche annuncio anche in merito al come vengono gestiti i post rimossi. In questo caso, si è cominciato prima illustrando i risultati della lotta al terrorismo, col team umano (cresciuto da 150 a 200 persone) e l’algoritmo automatico che, nel primo trimestre del 2018, hanno rimorso 1.9 milioni di post attribuibili all’Isis e ad Al Qaeda (nel 99% dei casi prima che sopraggiungesse una segnalazione dagli utenti). Inoltre, si è portato a meno di un minuto dal momento del caricamento il tempo di identificazione dei contenuti più recenti riguardanti le organizzazioni NON governative che fanno uso della violenza.

Ovviamente, potrà anche accadere che un contenuto venga rimosso in modo ingiusto: Facebook ne è consapevole e, allo scopo, sta testando un sistema che, entro l’anno, consentirà di fare reclamo per fattispecie quali violenza esplicita, nudità, incitamento all’odio, e attività sessuali: in pratica, ricevuta la notifica per un contenuto rimosso (dall’algoritmo) in quanto improprio, si potrà sporgere reclamo con la conseguenza che, entro 24 ore, un revisore umano rivaluterà il contenuto il quale ultimo, in caso positivo, verrà ripristinato con l’autore che, anche in questo caso, sarà debitamente avvertito tramite notifica. 

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