Facebook: novità su dark mode, Oculus, moderazione, trimestrale e polemiche

Ancora una volta Facebook ravviva l'informazione hi-tech con polemiche, novità su moderazione e trimestrale, dark mode in test pubblico, e l'integrazione sempre più stretta col gaming di Oculus.

Facebook: novità su dark mode, Oculus, moderazione, trimestrale e polemiche

Facebook, il dominatore assoluto dei social network, anche in base ai risultati dell’ottima terza trimestrale del 2020, ha ufficializzato il test pubblico di un’attesissima novità, lato app, e di un’altrettanto importante novità, per quel che concerne la moderazione, proprio mentre vengono predisposte misure d’emergenza in vista delle presidenziali USA. Fanno discutere, tuttavia, alcune ricerche relative al possibile impatto del social sulla democrazia, alcune lamentele dei moderatori della piattaforma, ed alcune decisioni prese in merito all’uso dei visori Oculus. 

Nelle scorse ore, diverse notizie hanno destato non poche discussioni, attorno al colosso dei social, Facebook. Una ricerca condotta dal JRC, centro di ricerche della Commissione Europea, ha diffuso alcuni dati allarmanti, relativi al rapporto tra tecnologie e democrazia, che coinvolgono anche il social in blu. In particolare sembra che da soli 300 like, l’algoritmo di Facebook sia capace di conoscere la personalità di una persona meglio del suo coniuge, con ovvie ricadute in termini di micro-targetting che, impiegato nella comunicazione politica, potrebbe “minare il dibattito democratico“, indirizzandolo come già accaduto ai tempi dell’affaire Cambridge Analytica. In più, il social tenderebbe a favorire quei contenuti, spesso polarizzanti ed emotivi, che hanno una maggior possibilità di essere condivisi e di indurre alla partecipazione, con la conseguenza che verrebbero penalizzati quelli “meno emotivi, ma più informativi“. 

Da alcuni ex moderatori (tra cui Allison Trebacz) della piattaforma, invece, è arrivata la richiesta di integrare quei moderatori che oggi invece sono esternalizzati, in modo che possano beneficiare delle coperture tipiche dei dipendenti, in tema di benessere e ascolto dei feedback forniti

Non meno foriero di polemiche è quanto emerso dal fronte del gaming, in quota Oculus. Nello specifico, l’azienda di Menlo Park ha stabilito che, per non andare incontro a limitazioni, i nuovi acquirenti di un visore Oculus (azienda del ramo VR acquistata nel 2014) dovranno registrarsi con un account di Facebook, mentre gli utenti di vecchia data potranno attendere in pratica altri 2 anni, sino al 1° Gennaio del 2023. La cosa non è piaciuta molto al pubblico di Oculus, per lo più interessato al gaming, in quanto cancellando l’account Facebook perderebbe il credito su Oculus, le app ed i giochi comprati, i messaggi scambiati ed i traguardi raggiunti. In compenso, è stato chiarito (su Twitter, dall’account di assistenza di Oculus) che, nell’eventualità che si posseggano due visori (tra cui il nuovo Oculus Quest 2), ambedue loggati allo stesso account del social, non si andrà incontro alla temuta restrizione che avrebbe consentito di usarne solo uno per volta. 

Dal quotidiano “The Wall Street Journal“, invece, è giunta l’indiscrezione, attribuita a fonti informate sui fatti, secondo cui il social avrebbe integrato nel suo codice uno strumento d’emergenza da attivare in caso di necessità, in vista delle presidenziali USA: il kit in questione, che potrebbe avere anche un impatto, in buona fede, sulle normali discussioni politiche, prevederebbe un mix di strumenti, per evitare l’esposizione degli utenti a fake news, incitamento alla violenza, e sensazionalismo, tra cui la riduzione delle categorie di contenuti disponibili nel News Feed, la restrizione della soglia per individuare contenuti pericolosi, e il rallentamento nella propagazione di contenuti virali

Non solo cattive notizie per Facebook. Con la previsione che nel quarto quadrimestre del 2020 le cose andranno ancora meglio, visto che i ricavi pubblicitari dovrebbero crescere trainati dalle incipienti festività natalizie, Mark Zuckerberg ha diffuso i dati della terza trimestrale di Facebook, conclusasi a fine Settembre 2020 con un utile netto di 7,85 miliardi di dollari, aumentato del 29% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (6,09 miliardi di dollari). Il tutto sarebbe dovuto, secondo il CEO, al fatto che, in tempi di coronavirus, le aziende continuino ad affidarsi ai servizi del social, sia per creare opportunità economiche, che per rimanere connessi con i propri (potenziali) clienti.

Confortato da tali risultati, il noto social non ha mancato di prospettare diverse novità. Nello specifico, il consiglio di sorveglianza, annunciato nel 2019 quale ente indipendente (ma finanziato con 130 milioni di dollari, non revocabili, da Facebook) per prendere decisioni (vincolanti anche per Menlo Park, entro 90 giorni) sui contenuti rimossi, ha finalmente incominciato ad accogliere gli appelli, che gli utenti possono inoltrare ai suoi 20 membri (comprensivi di giornalisti, attivisti per i diritti umani, ex giudici) dopo aver esaurito le normali possibilità di ricorso presso i consueti canali di Facebook e Instagram. 

Infine, la notizia più attesa, diffusa dalla leaker Jane Manchung Wong in collaborazione col Technology Communications Manager di Facebook, Alexandru Voica, riguardante la modalità scura. Quest’ultima, già presente su Facebook for Web e nell’app Facebook Lite, mancava nell’app standard del social: in passato è d’obbligo perché, nelle scorse ore, è partita – via attivazione da server remoto (non legata, quindi, a una specifica release o allo status di beta) – la relativa sperimentazione pubblica, sia a favore degli utenti di Android che di iOS, a suon di scaglioni progressivi (in modo da correggere eventuali problemi grazie ai feedback). Per appurare l’eventualità di esser stati coinvolti nel primo round del test pubblico della dark mode nell’app di Facebook, basta cercare l’apposito toggle nelle impostazioni, all’interno della sezione “Impostazioni e Privacy” (Settings & Privacy). 

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