Facebook: non solo buoni propositi per il 2019. Ecco i nuovi problemi con le istituzioni, gli utenti, e la privacy

Con l'arrivo del nuovo anno, Faceboook è tornata a far parlare di sé. Naturalmente, a suon di polemiche, con nuovi problemi sorti in tema di privacy, e rapporti con le istituzioni, ma anche grazie ai nuovi buoni propositi di Zuckerberg per il 2019.

Facebook: non solo buoni propositi per il 2019. Ecco i nuovi problemi con le istituzioni, gli utenti, e la privacy

Che nuovo anno sarebbe senza il proverbiale tran-tran quasi quotidiano in merito alle grane di Facebook? Devono esserselo chiesto anche diversi media che, ormai smaltita la sbornia da CES 2019, non hanno perso tempo con una nuova ondata di polemiche riguardanti il social di Zuckerberg, tra l’altro impegnato nei canonici buoni propositi per il nuovo anno.

Qualche giorno fa, assieme allo scandalo che ha riguardato alcuni terminali Alcatel, ne è spuntato uno inerente Samsung, accusata di non consentire (al pari di Sony ed LG, per altro) la disinstallazione di alcune app-precaricate (pratica per la quale Google è stata sanzionata in Europa), tra cui quella proprio di Facebook, presente persino su top gamma piuttosto recenti (es. Galaxy S8 del 2017). Il social, interpellato, ha confermato la circostanza, motivandola con l’obiettivo di fornire la miglior esperienza a spacchettamento avvenuto del prodotto, mentre l’azienda sudcoreana ha aggiunto che è comunque possibile disabilitare l’app, evitando il tal modo che sprechi spazio e dati, e che comunichi informazioni personali ai server del social

Business Insider, noto portale informativo, ha riportato di una problematica sorta – per Facebook – in relazione al GDPR. Nel 2017, in seguito allo streaming sulla piattaforma di alcuni suicidi, quest’ultima varò un algoritmo finalizzato a prevederli, deducendo lo stato d’animo delle persone dai loro post. Il progetto, però, è stato appena stoppato in Europa, visto che il recente GDRP impedisce la raccolta di dati che siano relativi alle condizioni psico-fisiche degli utenti. La misura non ha impatto sugli USA, ove l’algoritmo di prevenzione dei suicidi rimarrà in funzione, visto che alcune normative sulla privacy impongono restrizioni – in termini di criptazione e condivisione dei dati – solo a quegli enti o società che offrano dei servizi sanitari (es. assicurazioni o strutture sanitarie). 

Nel Gennaio scorso, il Vietnam ha approvato una legge sulla sicurezza informatica molto restrittiva che, oltre ad imporre ai colossi del web l’apertura di sedi locali, ha anche sancito che chi offre servizi web, compresi i social, debba consentire allo Stato l’accesso ai dati dei propri utenti locali, e rimuovere pagine ritenute inadatta, critiche, o diffamatorie verso il governo (ed il partito comunista vietnamita). Ciò che media locali ed istituzioni contestano a Zuckerberg è l’aver consentito il caricamento di materiali diffamatori, e di non averli rimossi a seguito delle numerose segnalazioni ricevute. 

Infine, i buoni propositi. Negli anni scorsi, Zuckerberg aveva spesso postato l’elenco dei buoni propositi per il nuovo anno, concentrandosi sul miglioramento personale (correre 365 km all’anno, leggere almeno 25 libri, imparare una nuova lingua come ad. es il mandarino, etc). Quest’anno, dopo la sortita nella programmazione del 2016 (per crearsi un assistente domestico), Zuckerberg torna a dedicarsi alla tecnologia, con una serie di incontri, realizzati in vari formati e consultabili anche sui suoi profili, che – organizzati con esponenti della società, esperti, e leaderriguarderanno il futuro della tecnologia (speranze, paure, opportunità, e sfide) nella società. In fondo, per risolvere i più concreti problemi della piattaforma che dirige, occorreranno molti anni

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