Nel corso degli ultimi giorni, Facebook ha annunciato e confermato diverse novità che, seppur non d’impatto immediato, sono destinate a migliorare di molto l’esperienza d’uso dei circa 2 miliardi di utenti che regolarmente ne utilizzano la piattaforma per le rispettive interazioni personali. Nello specifico, è in corso d’introduzione un sistema “anti-suicidi proattivo”, ed una verifica utente tramite il caricamento di un selfie, in quella è una sorta di Face (book) Unlock (iPhone X docet).
Facebook ha sempre attenzionato a dovere le esigenze degli utenti percepiti come in difficoltà e, tempo fa, introdusse un sistema che consentiva agli iscritti di segnalare persone in difficoltà, lasciando – poi – allo staff del social, costituito da persone di varie parti del mondo, il compito di analizzarne le segnalazioni ad una ad una, per decidere il da farsi che, solitamente, si concludeva con l’invio di risorse e consigli sulla salute mentale, o con la messa in contatto con prime forme di soccorso locale. Per ridurre i tempi d’intervento, dopo diversi mesi di test, il vicepresidente dei prodotti di Menlo Park, Guy Rosen, ha svelato che Facebook ha attivato un ulteriore sistema, proattivo e basato sull’intelligenza artificiale, che sarà in grado (sempre più, col passare del tempo), di individuare (prima ancora che giungano le segnalazioni) l’esistenza di pensieri suicidi nei post e nei video che vengono condivisi, sulla base di specifici pattern ideali.
Al momento, tale sistema proattivo anti-suicidi risulta esser stato attivato anche al di fuori degli States: non vi è un elenco ufficiale dei paesi coperti, ma è probabile che l’Europa, per questioni legali, non ne possa ancora beneficiare.
Un’altra novità, ammessa da uno dei portavoce di Facebook, ma ancora in fase di test (limitato, viste le poche segnalazioni emerse), afferisce alla lotta contro gli account considerati sospetti, ed appare finalizzata a combattere l’azione dei bot che, tramite la pubblicazione di fake news, potrebbero condizionare la formazione delle opinioni, come accaduto con le ingerenze russe nelle scorse Presidenziali USA del 2016.
Nello specifico, quando verrà riconosciuta un’attività sospetta da parte dell’utente (es. connettersi da un device o in una nazione diversa dal solito) in vari ambiti di interazione col sito (es. quando si apre un nuovo account, si invitano gli amici, si posta con troppa rapidità, o da una stessa fonte, etc), l’account verrà bloccato e, sempre automaticamente, verrà richiesto di caricare un proprio selfie in cui sia possibile ben vedere il viso della persona. A seguito di ciò, e in tempo reale, verrà effettuato un controllo per verificare che la foto non sia già stata pubblicata in Rete o sul social e, qualora quest’ultima risultasse unica/univoca, avverrebbe l’unlock del proprio account.